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Amebiasi

Prof. Rosario Fornaro

Prof. Rosario Fornaro

Chirurgo Generale Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Generale, in Chirurgia dell'Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva ed in Chirurgia Vascolare ed Angiologia Creato il: 05/02/2025
L’amebiasi è una malattia causata dal parassita protozoo Entamoeba Histolytica.

Questo parassita può infettare il colon umano a seguito dell’ingestione di cibo o acqua contaminata, causando sintomi gastrointestinali e complicazioni gravi per la salute. 

Endemica in alcuni paesi in via di sviluppo, l’amebiasi si diffonde facilmente in ambienti con cattive condizioni igieniche e non è da escludere possa verificarsi anche in pazienti residenti nei paesi più sviluppati.
 
Amebiasi

Cause Cause

La principale causa dell’amebiasi è l’infezione da Entamoeba Histolytica, un parassita protozoo che può infettare il colon umano e provocare sintomi gastrointestinali di varia intensità. Le principali vie di trasmissione sono:
 
  • ingestione di acqua contaminata: bere acqua contaminata da feci contenenti il parassita è una delle principali vie di trasmissione dell’amebiasi, specialmente in quei paesi dove c’è scarso accesso all’acqua potabile;
  • ingestione di cibo contaminato: il parassita può annidarsi in alimenti come frutti, ortaggi e frutti di mare, specialmente se vengono coltivati con acqua contaminato o manipolati da mani non lavate; 
  • contatto diretto con feci infette: il parassita può essere trasmesso attraverso il contatto diretto con le feci di persone infette, cosa del tutto possibile in paesi in cui le pratiche igieniche sono scarse;
  • trasmissione sessuale: raramente, l’Entamoeba Histolytica può essere trasmesso sessualmente attraverso il contatto con le feci durante il sesso anale.
È importante precisare che se anche il parassita non dovesse causare sintomi gastrointestinali significativi nel paziente, una volta entrato nell’organismo ospite potrebbe comunque essere trasmesso ad un altro individuo. Se si è residenti in una zona endemica per l’amebiasi o si è effettuato un viaggio recente in paesi in via di sviluppo, sarebbe opportuno cercare assistenza medica anche in assenza di sintomi. 
 

Sintomi Sintomi

Tra i principali sintomi dell’amebiasi si segnalano:
 
  • diarrea cronica: nella maggior parte dei casi, i pazienti interessati da amebiasi soffrono di diarrea cronica, una condizione caratterizzata da feci liquidi o semiliquidi contenenti sangue e/o muco; 
  • dolore addominale: il dolore potrebbe manifestarsi sotto forma di crampi o localizzarsi nell’addome inferiore; 
  • nausea e vomito: alcuni pazienti con amebiasi possono sperimentare nausea e, in alcuni casi, vomito;
  • feci sanguinolente: la presenza di muco o sangue nelle feci, chiamata ematochezia, può indicare un’infiammazione dell’intestino, spesso associata all’amebiasi;
  • debolezza e affaticamento: la malattia può causare una sensazione generale di debolezza e affaticamento;
  • febbre: in alcuni casi, l’amebiasi può essere accompagnata da febbre, soprattutto se l’infezione si è diffusa ad altri organi come il fegato;
  • perdita di peso involontaria: nei casi più gravi, l’amebiasi può portare a una significativa perdita di peso a causa dell’infiammazione intestinale e della compromissione dell’assorbimento dei nutrienti.
Questi sintomi possono variare in intensità da paziente a paziente e in alcuni casi essere talmente lievi da non destare sospetto. Tuttavia, è importante ricordare che anche i pazienti in condizioni migliori possono trasmettere l’infezione e che questa, se non trattata, può diffondersi ad altri organi del corpo e compromettere la salute del paziente.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi dell’amebiasi si articola generalmente come segue: 
 
  • anamnesi: il medico specialista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, sui sintomi e su eventuali viaggi in aree endemiche per l’amebiasi; 
  • esame fisico: durante l’esame fisico, il medico cerca segni di infezione addominale oppure segni di disidratazione;
  • esame delle feci: l’analisi delle feci, spesso realizzato con tecniche di microscopia, è un esame utile per cercare tracce di Entamoeba Histolytica nel corpo del paziente;
  • test antigenici: utilizzati principalmente per cercare tracce del parassita nel corpo del paziente, questi esami sono più rapidi della microscopia ma meno sensibili; 
  • test diagnostici molecolari: in alcuni casi, possono essere eseguiti test molecolari per rilevare il DNA di Entamoeba Histolytica nelle feci. Questi test possono essere più sensibili e specifici rispetto ai test antigenici o alla microscopia;
  • esami del sangue: se il medico sospetta una diffusione dell’amebiasi ad altri organi del corpo, possono essere eseguiti esami del sangue per cercare segni di infezione o infiammazione.
Una volta confermata la presenza dell’Entamoeba Histolytica nel corpo del paziente e valutata la sua eventuale diffusione, il medico procederà alla pianificazione del trattamento più efficace per rimuovere il parassita e prevenire recidive della malattia. 
 
Amebiasi

Rischi Rischi

L’amebiasi è un’infezione parassitaria che, se non trattata, può causare rischi significativi per la salute del paziente. Tra queste, si segnalano: 
 
  • complicazioni gastrointestinali: in alcuni casi, l’amebiasi può causare gravi complicazioni gastrointestinali, come colite amebica e perforazione intestinale;
  • amebiasi invasiva: se il parassita si diffonde ad altri organi del corpo, può causare una condizione nota come amebiasi invasiva, grave e potenzialmente fatale se non trattata;
  • perdita di liquidi ed elettroliti: la diarrea causata dall’amebiasi può portare a disidratazione e perdita di elettroliti importanti come il sodio, il potassio e il cloro, specialmente nei casi più gravi;
  • malnutrizione: la malattia può influenzare l’assorbimento dei nutrienti nell’intestino, portando a malnutrizione, perdita di peso e indebolimento del sistema immunitario;
  • coinfezioni: l’amebiasi può aumentare il rischio di infezioni batteriche, fungine o parassitarie, specialmente nei pazienti con sistema immunitario comrpomesso;
  • trasmissione: le persone infette possono trasmettere il parassita ad altri anche in assenza di sintomi, il che può portare a focolai di amebiasi in comunità o in aree con cattive condizioni igieniche;
  • complicazioni extraintestinali: nei casi più gravi, l’amebiasi può causare complicazioni extraintestinali, come ascessi epatici o coinvolgimento polmonare.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento dell’amebiasi è volto principalmente all’eliminazione del parassita dal corpo del paziente e alla gestione dei sintomi gastrointestinali. Ciò può avvenire attraverso diversi approcci:  
 
  • farmaci antiparassitari: il trattamento principale per l’amebiasi coinvolge l’uso di farmaci antiparassitari, efficaci nell’uccidere l’Entamoeba Histolytica nel colon e ridurre i sintomi dell’infezione. Il trattamento potrebbe durare da 5 a 10 giorni, a seconda della gravità dell’infezione;
  • farmaci per il trattamento delle complicazioni: nei casi di amebiasi invasiva o complicata, possono essere necessari farmaci aggiuntivi per trattare le complicazioni come gli ascessi epatici o altri problemi;
  • riposo e idratazione: durante il trattamento, è importante riposare e bere molti liquidi per prevenire la disidratazione causata dalla diarrea. In alcuni casi di amebiasi grave, potrebbe essere necessario il ricovero in ospedale per la somministrazione di fluidi intravenosi;
  • controllo e follow-up: una volta avviato il trattamento, è importante sottoporsi a controlli medici regolari per verificare la risposta alla terapia e rilevare eventuali complicazioni o recidive dell’infezione. 
È importante seguire attentamente le istruzioni del medico e completare l’intero ciclo di trattamento prescritto, anche se i sintomi dovessero migliorare prima del tempo previsto. Inoltre, per prevenire il rischio di recidiva e ulteriori infezioni parassitarie, è raccomandato a tutti i pazienti di adottare misure igieniche adeguate. Queste possono includere il lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone dopo aver usato il bagno e prima di mangiare o bere e l’uso di protezioni durante i rapporti sessuali. 
 

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