Botulismo

Dr. Antonio Errico
Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Creato il: 12/02/2025
Cause
Il botulismo è classificato come una malattia neurotossica, in quanto la tossina colpisce il sistema nervoso. Infatti, Clostridium botulinum, in condizioni di scarsa ossigenazione, può proliferare producendo delle spore e, durante la produzione, secerne la tossina botulinica. In genere, la proliferazione di C. botulinum è favorita in ambienti poco acidi, con un elevato tasso di umidità e in assenza di microrganismi concorrenti.La maggioranza dei casi di botulismo è detta alimentare e proviene dall’ingestione di cibi conservati in modo errato e contaminati con il batterio o la tossina; più raramente, l’infezione può svilupparsi per contatto del microrganismo con le ferite o per la sua proliferazione all’interno dell’intestino.
Gli alimenti a basso contenuto di acidi, conservati sottovuoto o in ambiente anaerobico (senza ossigeno), come le conserve fatte in casa, sono particolarmente suscettibili alla contaminazione. Esempi comuni includono verdure in scatola, carne conservata e pesce affumicato o salato. Il miele è una fonte nota di spore di botulino e non dovrebbe essere dato ai bambini sotto l'anno di età a causa del rischio di botulismo infantile.
Sintomi
Il botulismo si può sviluppare con una sintomatologia che va da un lieve malessere a una forma estremamente grave. Solitamente, il botulismo alimentare manifesta i propri sintomi in 12-72 ore dopo l’ingestione dei cibi contaminati, con il tempo che tende a diminuire all’aumentare della quantità di tossina ingerita. Nelle forme intestinali o da ferita, i tempi di sviluppo possono aumentare sensibilmente.I sintomi del botulismo hanno principalmente carattere neurologico, tendendo a comparire con un appesantimento delle palpebre e uno sdoppiamento della visione. I pazienti, inoltre, riferiscono spesso di non riuscire a mettere correttamente a fuoco gli oggetti per via di una dilatazione delle pupille.
Con il progredire della malattia, a essere interessati sono i muscoli della bocca, producendo disfagia, disturbi della salivazione e problemi ad articolare le parole. Nei casi gravi, possono comparire problemi respiratori per via della paralisi dei muscoli del torace.
Nei lattanti, i sintomi includono costipazione, debolezza generale, pianto debole, difficoltà di alimentazione e ipotonia (ridotta tensione muscolare).
Diagnosi
In genere, la diagnosi del botulismo viene posta su base clinica e si basa sulla valutazione dei segni tipici della malattia, oltre che su un’anamnesi del paziente per individuare eventuali ingestioni di cibi a rischio. Nella fase d’esordio, l’anamnesi è fondamentale in quanto serve a distinguere il botulismo da altre condizioni come altre forme di paralisi, la sindrome di Guillain-Barré e la miastenia gravis.In genere, il sospetto diagnostico deve essere convalidato tramite l’esecuzione di esami di laboratorio, che si basano sulla ricerca delle tossine botuliniche all’interno dei campioni biologici del paziente (sangue o feci) o dei residui alimentari del paziente.
In alcuni casi, si possono eseguire dei test elettromiografici, che consentono di determinare il coinvolgimento dei muscoli e quindi valutare le conseguenze sulla mobilità del paziente.

Rischi
Al giorno d’oggi, la maggioranza dei casi di botulismo può essere risolta senza particolari conseguenze per il paziente. Tuttavia, senza un trattamento opportuno, il paziente può andare incontro a gravi complicanze, in quanto la paralisi muscolare indotta dalle tossine può arrivare a interessare anche i muscoli del torace, portando all’insufficienza respiratoria grave. In alcuni casi, pertanto, i pazienti possono richiedere il ricorso a una ventilazione meccanica prolungata, con conseguenze che possono protrarsi anche a lungo termine.Altre complicazioni possono includere infezioni secondarie sviluppate durante il ricovero ospedaliero, problemi di nutrizione e atrofia muscolare a lungo termine.
Cure e Trattamenti
Le spore di Clostridium botulinum sono presenti in qualsiasi ambiente; pertanto, il rischio di contaminazione degli alimenti può manifestarsi a qualsiasi punto della catena produttiva dei cibi. La prevenzione del botulismo si basa quindi su un’accurata conservazione dei cibi, che devono essere processati e trattati in modo da impedire la proliferazione del batterio, ossia aggiungendo un elevato contenuto di sale o aceto o sottoponendo i prodotti a trattamenti di pastorizzazione o sterilizzazione.Il trattamento del botulismo deve essere somministrato in ambiente ospedaliero e nel tempo più breve possibile; pertanto, i pazienti sono spesso ospitati in un reparto di terapia intensiva, in modo da intervenire rapidamente in caso di complicanze respiratorie.
La terapia di riferimento per il botulismo è costituita dalla somministrazione di un’antitossina botulinica, che consente di neutralizzare l’effetto delle tossine, impedendo un peggioramento della malattia. Successivamente, il paziente può essere sottoposto a un trattamento di decontaminazione intestinale, che prevede la somministrazione di carboni vegetali attivi che riducono l’assorbimento della tossina.
L’uso di antibiotici è generalmente sconsigliato, in quanto la morte dei batteri può portare alla liberazione di ulteriori tossine, ma può essere necessario in caso di infezioni secondarie, come polmoniti sviluppate in ambiente ospedaliero.
In presenza di un botulismo da ferita, il trattamento prevede una pulizia molto accurata della zona lesionata, avendo cura di rimuovere qualsiasi possibile fonte di contaminazione.
Bibliografia
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- Rasetti-Escargueil C, Lemichez E, Popoff MR. Human Botulism in France, 1875-2016. Toxins (Basel). 2020 May 21;12(5):338.
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