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Coagulazione intravascolare disseminata

Dr. Antonio Vosa

Dr. Antonio Vosa

Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Vascolare Creato il: 21/01/2025
La coagulazione intravascolare disseminata (CID) è una condizione grave, che comporta una produzione e un deposito eccessivo di trombina e fibrina all’interno dei vasi sanguigni, con la formazione di coaguli in tutto il corpo. Questi coaguli possono ostruire i vasi sanguigni più piccoli, compromettendo il flusso sanguigno e danneggiando gli organi vitali.

In genere le CID si possono dividere in forme acute (a insorgenza rapida) e in forme croniche (a insorgenza lenta). 
 
Coagulazione intravascolare disseminata

Cause Cause

In genere, la coagulazione intravascolare disseminata origina da una serie di perturbazioni del meccanismo di coagulazione, in particolare l’esposizione al fattore tissutale, che possono essere causate da un gran numero di condizioni. Tra le più frequenti rientrano: 
 
  • infezioni gravi: le infezioni da alcuni batteri Gram negativi possono causare la CID in quanto attivano il rilascio del fattore tissutale
  • tumori: alcune tipologie tumori, in particolare del sangue o legati a un’iperattivazione di ghiandole (adenocarcinomi) possono attivare o intensificare il rilascio del fattore tissutale;
  • complicanze ostetriche: in caso di morte fetale o aborto spontaneo con ritenzione del feto o dei prodotti di concepimento, il tessuto della placenta, contenente il fattore tissutale, può entrare all’interno della circolazione sanguigna materna.
Raramente, in seguito a gravi lesioni traumatiche, come quelle che possono derivate da un incidente automobilistico, una ferita da arma da fuoco o una grave ustione, l’organismo può mettere in atto una forte risposta infiammatoria, che può causare la CID. 

Le forme croniche o a lenta evoluzione di coagulazione intravascolare disseminata sono in genere dovute a tumori o ad aneurismi che provocano il ristagno di sangue. 
 

Sintomi Sintomi

I sintomi della coagulazione intravascolare disseminata possono variare notevolmente in base alla gravità della condizione, alle cause sottostanti e alla presenza di complicanze ma generalmente sono contrassegnati da due grandi classi di sintomi:
 
  • trombosi: è tipica delle forme croniche e consiste nell’accumulo di coaguli nel sangue con sintomatologia, con la formazione di edemi ed eritemi e senso di dolore lungo le vene superficiali; in questi casi, la rottura dei trombi può portare a quadri di embolia polmonare, ossia all’ostruzione delle arterie polmonari; 
  • sanguinamento intenso: è tipico delle forme acute e in genere correlato al rapido consumo dei fattori di coagulazione; pertanto, nelle zone in cui questi sono carenti possono verificarsi sanguinamenti spontanei o legati a traumi lievi; in casi gravi questo fenomeno può produrre un’insufficienza multiorgano. 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della coagulazione intravascolare disseminata deve essere sospettata quando il paziente presenta sanguinamenti o fenomeni di tromboembolia non spiegabili in altri modi, soprattutto in presenza di un’eventuale malattia che può predisporre alla condizione. 

In genere, la diagnosi viene posta sulla base di esami del sangue, che includono il dosaggio dei fattori di coagulazione, come fibrinogeno, fattore VIII e D-dimero, oltre a test di base per valutare la conta piastrinica e la funzione epatica e renale. Inoltre, è fondamentale eseguire dei test di coagulazione, che includono la valutazione del tempo di protrombinae del tempo parziale di tromboplastina. 

Dopo la diagnosi della coagulazione intravascolare disseminata diviene necessario identificare e trattare la causa sottostante; questo richiede quindi un’attenta anamnesi ed eventualmente il ricorso ad altri esami strumentali, come radiografie, TAC o risonanze magnetiche, o ad altri esami specifici (es. biopsie). 

 
Coagulazione intravascolare disseminata

Rischi Rischi

La coagulazione intravascolare disseminata è associata a una serie di complicanze potenzialmente gravi che possono compromettere la salute e il benessere del paziente. Alcune delle complicanze più comuni includono:
 
  • emorragia grave: la riduzione dei fattori di coagulazione può portare a sanguinamenti gravi e difficili da controllare, mettendo a rischio la vita del paziente;
  • insufficienza multiorgano: la formazione di coaguli di fibrina e l'ostruzione dei vasi sanguigni possono compromettere la perfusione degli organi vitali, portando a possibili insufficienze epatiche o renali anche fatali per il paziente;
  • tromboembolie: i coaguli di sangue che si formano a causa della CID possono rompersi e viaggiare attraverso il flusso sanguigno, provocando emboli che possono bloccare il flusso di sangue attraverso organi vitali, come i polmoni (embolia polmonare) o il cervello, e mettere a rischio la sopravvivenza del paziente. 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

La coagulazione intravascolare disseminata è una condizione grave, che deve essere trattata in modo tempestivo per impedire la comparsa delle sue eventuali complicanze. In generale, quindi, identificare e trattare rapidamente la causa sottostante della CID è fondamentale per controllare la condizione. 

Nel caso di un’infezione batterica, per esempio, il trattamento principale si basa su antibiotici ad ampio spettro. In caso di complicanze ostetriche invece si interviene direttamente per via chirurgica (per esempio, rimozione della placenta o dei prodotti di concepimento) in modo da ridurre l’esposizione al fattore tissutale e favorire il rientro della condizione. 

Nei casi in cui la coagulazione disseminata ha determinato un’emorragia grave, il trattamento principale si basa su trasfusioni di sangue o di componenti ematici come piastrine, plasma fresco congelato o concentrati di fattori di coagulazione per correggere le anomalie ematiche associate alla CID. 

Nei casi di trombosi venosa o arteriosa associati a una CID a lenta evoluzione, il trattamento di riferimento è costituito da una terapia anticoagulante e trombolitica, che in genere prevede la somministrazione di eparina per via endovenosa. Questo trattamento aumenta sensibilmente il rischio di emorragie, pertanto non può essere somministrato in pazienti che mostrano gravi sanguinamenti in corso o che presentano un rischio significativo. 
 

Bibliografia

  • Fruchtman S, Aledort LM. Disseminated intravascular coagulation. J Am Coll Cardiol. 1986 Dec;8(6 Suppl B):159B-167B.
  • Levi M. Disseminated intravascular coagulation. Crit Care Med. 2007 Sep;35(9):2191-5.
  • Wada H. Disseminated intravascular coagulation. Clin Chim Acta. 2004 Jun;344(1-2):13-21.

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