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Criptococcosi

Prof. Tommaso Luciano Todisco

Prof. Tommaso Luciano Todisco

Pneumologo Medico Chirurgo, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio e Tisiologia, in Cardiologia e Reumatologia Creato il: 21/01/2025
La criptococcosi è una malattia causata dal fungo Cryptococcus neoformans, comune nell’ambiente e in particolare nel terreno contaminato dagli escrementi di uccelli come piccioni.

Anche se è comunemente associata a infezioni polmonari e cerebrali, la criptococcosi può verificarsi in diversi organi del corpo e rappresentare un serio rischio per la salute di soggetti fragili e immunocompromessi.

La gestione della malattia coinvolge sia la prevenzione della trasmissione, tramite la riduzione dei fattori di rischio, sia il trattamento dei sintomi, perlopiù effettuato con somministrazione di antifungini per lungo periodo.
 
Criptococcosi

Cause Cause

La principale causa della criptococcosi è l’infezione da fungo Cryptococcus neoformans, comunemente presente nel terreno contaminato dagli escrementi di colombi e piccioni. Le principali vie di trasmissione sono:
 
  • inalazione di spore: una persona potrebbe contrarre la criptococcosi inalando spore del fungo presenti nell’aria contaminata. Si tratta della via di trasmissione più comune tra individui affetti da patologie polmonari preesistenti;
  • contatto con il terreno contaminato: una persona potrebbe contrarre la criptococcosi attraverso il contatto con il terreno coltivato da escrementi di piccioni. Questa via di trasmissione rappresenta un rischio per gli agricoltori e chiunque sia solito praticare attività all’aperto;
  • infezione da trauma: in alcuni casi, il fungo può infettare il corpo del paziente a partire da una ferita o trauma cutaneo;
  • trasmissione da persona a persona: anche se rara, la trasmissione tramite contatto con secrezioni respiratorie di pazienti infetti è possibile.
La criptococcosi è considerata una malattia opportunistica, che colpisce principalmente persone con sistemi immunitari compromessi o in condizioni di fragilità. A differenza dei soggetti sani, queste persone non sono in grado di combattere l’infezione autonomamente e sviluppano spesso sintomi evidenti.
 

Sintomi Sintomi

I sintomi della criptococcosi possono variare in manifestazione e intensità da paziente a paziente, a seconda della sede dell’infezione e delle condizioni di salute generali della persona. Tra questi, si segnalano:
 
  • sintomi polmonari: possono includere tosse persistente con o senza espettorato, dispnea, dolore toracico, febbre e affaticamento generale;
  • sintomi neurologici: in caso di coinvolgimento del sistema nervoso centrale possono presentarsi cefalea, nausea e vomito, rigidità del collo, cambiamenti repentini dell’umore, confusione, convulsioni, debolezza muscolare, visione offuscata, problemi di equilibrio e coordinazione;
  • sintomi cutanei: se l’infezione si manifesta sulla pelle possono comparire lesioni cutanee rosse, dolorose o pruriginose, noduli sottocutanei, ulcere cutanee;
  • altri sintomi sistemici: come perdita di peso involontaria, sudorazione notturna eccessiva, perdita di appetito e dolore articolare.
Questi sintomi potrebbero non essere tutti presenti al momento dell’infezione e manifestarsi gradualmente in vari livelli di intensità. Si tratta, inoltre, di segni simili a quelli di altre condizioni mediche, ragion per cui è opportuno che in loro presenza il paziente cerchi assistenza medica per una valutazione accurata del proprio caso.
 

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di criptococcosi coinvolge una serie di test e procedure utili per confermare la presenza del fungo Cryptococcus neoformans nel corpo del paziente. Tra questi si segnalano:
 
  • test antigenico: un metodo diagnostico molto rapido e abbastanza sensibile è il test antigenico per la presenza dell’antigene Cryptococcus neoformans;
  • esame del liquido cerebrospinale (LCS): se si sospetta un’encefalite criptococcica, viene eseguito un prelievo di liquido cerebrospinale attraverso una procedura chiamata puntura lombare. Il liquido cerebrospinale viene quindi analizzato per rilevare la presenza di cellule infiammatorie, proteine e il fungo Cryptococcus neoformans;
  • biopsia: in alcuni casi, può essere eseguita una biopsia di tessuti cutanei o altri tessuti interessati per confermare la presenza di Cryptococcus neoformans attraverso l’analisi microscopica e la coltura;
  • esame micologico: i campioni di liquido cerebrospinale, sangue, urina, espettorato o tessuti prelevati da lesioni cutanee vengono coltivati in laboratorio per isolare e identificare il fungo Cryptococcus neoformans;
  • imaging: gli esami di imaging come la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica possono essere utilizzati per valutare l’estensione dell’infezione e identificare eventuali complicazioni, specialmente se la malattia coinvolge il sistema nervoso centrale.
Una volta confermata la diagnosi di criptococcosi, lo specialista svilupperà un piano di trattamento personalizzato per il paziente comprensivo di farmaci antifungini, terapie di supporto e monitoraggio della risposta alla cura.
 
Criptococcosi

Rischi Rischi

I rischi associati alla criptococcosi dipendono da numerosi fattori, tra cui lo stato di salute generale del paziente. Si segnalano:
 
  • coinvolgimento del sistema nervoso centrale (SNC): se l’infezione da Cryptococcus neoformans raggiunge il sistema nervoso centrale, può causare un’infiammazione del cervello e delle meningi nota come meningoencefalite criptococcica. È una delle complicazioni più gravi della criptococcosi e può portare a danni neurologici permanenti, disabilità o addirittura morte se non trattata tempestivamente;
  • complicazioni polmonari: nei casi in cui l’infezione colpisce i polmoni, possono verificarsi complicazioni come polmonite criptococcica, ascessi polmonari e insufficienza respiratoria;
  • disseminazione sistemica: in alcuni pazienti, l’infezione potrebbe diffondersi ad altri organi e sistemi del corpo, complicando un quadro clinico già compromesso;
  • complicazioni a lungo termine: anche dopo un trattamento efficace, alcuni pazienti possono sviluppare complicazioni a lungo termine come danni neurologici residui, compromissione della funzione polmonare, problemi renali o epatici e altri disturbi cronici;
  • recidiva: anche dopo una remissione completa della malattia, c’è sempre il rischio di recidiva della criptococcosi, soprattutto nei pazienti con sistemi immunitari compromessi o in condizione di salute precarie;
  • resistenza ai farmaci: alcuni ceppi di Cryptococcus neoformans possono sviluppare resistenza ai farmaci antifungini utilizzati nel trattamento della criptococcosi, il che può rendere il trattamento più difficile e complicato;
  • mortalità: nei pazienti con criptococcosi grave o con complicazioni sistemiche, la malattia può essere potenzialmente letale se non trattata tempestivamente e in modo adeguato.
È importante che la criptococcosi venga diagnosticata e trattata precocemente per ridurre al minimo il rischio di complicazioni gravi e migliorare le probabilità di recupero del paziente.
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento della criptococcosi prevede fasi precise, adattabili di volta in volta alle esigenze specifiche di ciascun paziente:
 
  • fase di induzione: durante la fase di induzione, il paziente riceve farmaci antifungini ad alta potenza per eliminare attivamente l’infezione. Il farmaco più comunemente utilizzato durante questa fase è l’amfotericina B, somministrata per diverse settimane a seconda della gravità dell’infezione; 
  • fase di consolidamento: si utilizzano farmaci meno tossici ma altrettanto efficaci per completare l’eradicazione dell’infezione;
  • fase di mantenimento: nei pazienti con criptococcosi recidivante o con sistema immunitario compromesso, può essere necessaria una terapia di mantenimento a lungo termine con farmaci antifungini per prevenire la recidiva dell’infezione;
  • terapia di supporto: nei pazienti con coinvolgimento del sistema nervoso centrale o altre complicazioni gravi, possono essere necessarie misure di supporto aggiuntive come idratazione, controllo dei sintomi, gestione del dolore e terapie di supporto neurologico;
  • monitoraggio: durante tutto il trattamento, il paziente viene monitorato regolarmente per valutare la risposta alla cura, rilevare eventuali complicazioni e regolare il regime terapeutico di conseguenza.
Una volta avviato il trattamento e decise le eventuali misure di supporto aggiuntive, il paziente verrà monitorato regolarmente dal medico per la valutazione della risposta alla cura. In questo modo, lo specialista potrà intervenire tempestivamente su eventuali complicazioni improvvise e modificare il piano terapeutico per meglio rispondere alle nuove esigenze della persona.
 

Bibliografia

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