Difterite
Dr. Massimiliano Ortu
Infettivologo Medico Chirurgo - Dottore di Ricerca, specialista in Medicina Tropicale Creato il: 18/12/2024La difterite è stata a lungo una malattia molto pericolosa nel mondo occidentale, ma grazie ai programmi di vaccinazione la sua presenza è diminuita drasticamente. Tuttavia, rimane una minaccia significativa nei paesi più poveri, dove l'accesso ai vaccini può essere limitato.
Cause
La difterite è causata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. Questo batterio si diffonde attraverso le goccioline di saliva o secrezioni respiratorie di una persona infetta o, più raramente, tramite il contatto con oggetti contaminati, come giocattoli, asciugamani o utensili da cucina, utilizzati da una persona infetta.Una volta che il batterio riesce a penetrare nell’organismo, tende a colonizzare principalmente le vie respiratorie superiori, come la gola e il naso. Qui aderisce alle cellule epiteliali della mucosa mediante delle adesine, proteine che consentono al batterio di legarsi saldamente alle cellule ospiti.
Durante la crescita, alcuni ceppi di C. dyphteriae producono una esotossina che impedisce alle cellule di produrre proteine vitali, portandole quindi alla morte. In grandi quantità, la tossina difterica può diffondersi tramite il circolo sanguigno e arrivare a danneggiare vari tessuti e organi, come cuore, nervi e reni.
Sintomi
La difterite ha un periodo di incubazione che va dai 2 ai 5 giorni dopo l’infezione. Durante questa fase, in genere, la sintomatologia è assente, ma il batterio è già attivo e inizia ad invadere le vie respiratorie superiori.Dopo il periodo di incubazione, i sintomi della difterite iniziano a manifestarsi gradualmente. La prima manifestazione più comune è un mal di gola lieve, che può essere facilmente confuso con un'infezione respiratoria comune. Tuttavia, a differenza di un semplice mal di gola, il mal di gola causato dalla difterite tende a peggiorare rapidamente nel corso dei giorni successivi.
Uno dei segni distintivi della difterite è la formazione di una membrana grigia o biancastra sulla gola e sul naso. Questa membrana si sviluppa per effetto della tossina difterica (e quindi è presente solo quando l’infezione è sostenuta da ceppi che la producono) ed è composta da tessuto morto, cellule infiammatorie e secrezioni mucose. La presenza della membrana può causare gravi difficoltà nella respirazione e disturbi della deglutizione e, in alcuni casi, si associa anche alla formazione di un edema che si manifesta con un ingrossamento del collo.
La membrana, occasionalmente, può anche distaccarsi dalla sua sede iniziale e andare a ostruire completamente le vie aeree superiori. In questi casi, il paziente può andare incontro a un vero e proprio soffocamento.
Diagnosi
La diagnosi della difterite di solito viene fatta in base a una valutazione clinica e alla storia medica del paziente. In genere, infatti, la presenza della membrana in gola, associata a sintomi come mal di gola, disfagia e problemi di respirazione, è considerata già un criterio diagnostico sufficiente.In assenza di una conferma diagnostica data sulla base dei sintomi, può essere utile un test di laboratorio, che in genere si basa su un tampone orofaringeo a cui segue una procedura di coltura per individuare la presenza di Corynebacterium diphteriae al suo interno. Questa procedura conferisce una certezza diagnostica. In alcuni casi, si possono eseguire anche test molecolari tramite PCR (reazione a catena della polimerasi) per individuare la tossina difterica.
Rischi
La difterite è una malattia che può essere molto insidiosa, in quanto, senza una cura opportuna, può produrre complicanze anche importanti, tra cui:- insufficienza respiratoria: l’ingrossamento della membrana a livello della gola può causare impedimenti significativi alla respirazione e, in casi gravi, può causare soffocamento. Inoltre, parti di questo tessuto possono distaccarsi ed essere inalate, aumentando anche il rischio di infezioni polmonari;
- danni cardiaci: se la tossina difterica arriva a interessare il cuore si possono verificare una serie di complicanze come la miocardite, l’insufficienza cardiaca o l’arresto cardiaco;
- danni neurologici: con un meccanismo simile, la tossina difterica può compromettere anche il funzionamento del tessuto nervoso, causando fenomeni come disfagia, debolezza muscolare, perdita di controllo della vescica e problemi ai muscoli respiratori.
Cure e Trattamenti
La prevenzione della difterite è possibile attraverso la vaccinazione. Il vaccino antidifterite è previsto dai programmi vaccinali e prevede la somministrazione di una simil-tossina, che conferisce al paziente l’immunità contro l’infezione. In genere, la vaccinazione include anche l’immunizzazione contro tetano e pertosse e viene somministrato in età infantile, per poi essere ripetuto con richiami dopo dieci anni.Inoltre, in caso di infezione, è importante praticare buone abitudini igieniche, come lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone e coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce, per ridurre il rischio di diffusione della malattia.
Il trattamento della difterite di solito prevede una somministrazione di antitossina per endovena o iniezione intramuscolare, seguita da una terapia antibiotica combinata con penicillina G, eritromicina e procaina. La somministrazione di entrambe le terapie è fondamentale sia per prevenire le complicanze dell’infezione che per impedire il contagio ulteriore. Infatti, senza trattamento antibiotico, i pazienti possono rimanere contagiosi anche per mesi dopo la scomparsa dei sintomi.
Nel caso di una grave ostruzione delle vie respiratorie, può essere necessario un ricovero in ospedale, generalmente in un reparto di terapia intensiva, per monitorare costantemente i parametri vitali del paziente ed eventualmente somministrare liquidi e ossigeno.
Bibliografia
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