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Dismetria

Dr. Vincenzo Verduci

Dr. Vincenzo Verduci

Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia Creato il: 17/05/2024
La dismetria è una condizione in cui c'è una differenza di lunghezza tra due arti o segmenti del corpo. Questa discrepanza può essere dovuta a una varietà di fattori, tra cui anomalie congenite, anomalie dello sviluppo, traumi, infezioni o disturbi muscoloscheletrici e può interessare diverse parti del corpo, ma è più comunemente osservata negli arti inferiori e può influenzare l'equilibrio, la postura e la capacità di camminare in modo uniforme.
 
Dismetria

Cause Cause

Le cause della dismetria possono essere suddivise in due categorie principali: congenite e acquisite.

Nella forma congenita, la dismetria è presente sin dalla nascita e può essere causata da anomalie dello sviluppo fetale durante la gravidanza. Alcune delle cause congenite includono:
 
  • malformazioni, spesso legate all’assenza di alcune parti di osso, generalmente della tibia o del perone; 
  • ipoplasia del femore, ossia uno sviluppo incompleto di quest’ultimo, che produce quindi una gamba più corta dell’altra;
  • emipertrofia, ossia una malattia rara che produce un’asimmetria dell’intero corpo. 
Nella forma acquisita, invece, la dismetria si presenta come un’alterazione della capacità di sviluppo dell’osso generalmente causata da fattori traumatici, come le fratture, dalla presenza di tumori ossei, dall’esposizione a radiazioni ionizzanti o da infezioni

In alcuni casi, una displasia dell’anca congenita non trattata correttamente, una scoliosi o la presenza di contratture muscolari possono far apparire le gambe di lunghezza differente senza che siano presenti differenze di sviluppo osseo.
 

Sintomi Sintomi

La dismetria si manifesta con una differenza nella lunghezza degli arti colpiti ma questo, nelle forme più lievi, può risultare impossibile da riconoscere. Infatti, nelle forme più lievi, questa discrepanza può essere anche inferiore al centimetro, rimanendo quindi completamente asintomatica.

Nelle forme più rilevanti che interessano gli arti inferiori, dove la differenza di lunghezza può arrivare anche nell’ordine della decina di centimetri, la dismetria può influenzare l'equilibrio e la postura del paziente, portando a problemi nella deambulazione o alla necessità di compensare la differenza di altezza tra le gambe, con un’andatura che si presenta irregolare o instabile. 

I bambini cercano spesso di compensare la differenza di altezza delle gambe camminando sulla punta con quella più corta; questo, in genere, è il primo segnale che può indurre il sospetto di dismetria nei genitori. 
 

Diagnosi Diagnosi

In generale, la diagnosi di dismetria viene posta da uno specialista ortopedico sulla base di un’accurata anamnesi, in cui vengono raccolti i sintomi riferiti ed eventuali casi di traumi ossei o condizioni che possono aver alterato lo sviluppo osseo.

Una prima valutazione della differenza di lunghezza delle gambe si può ottenere valutando lo sbilanciamento del bacino. In alcuni casi si possono anche utilizzare dei blocchetti che vengono posti sotto la gamba più corta in modo progressivo, fino a compensare la differenza di lunghezza.

Per ottenere informazioni più accurate si deve solitamente fare ricorso a degli esami radiografici, attraverso cui è possibile confrontare in modo evidente una differenza di lunghezza delle ossa. Per avere un dato più sicuro è bene svolgere due radiografie a distanza di sei mesi, in modo da poter ottenere una conferma diagnostica nel tempo. 
 
Dismetria

Rischi Rischi

Se non trattata correttamente, la dismetria può portare a una serie di complicanze, tra cui danni all’apparato muscoloscheletrico, in quanto discrepanza di lunghezza può causare un'usura eccessiva delle articolazioni e dei muscoli coinvolti nel movimento, aumentando il rischio di lesioni muscolari o articolari. 

Inoltre, la presenza di gambe di diversa lunghezza, come detto, può influenzare anche significativamente l'equilibrio, la postura e la camminata del paziente, portando a problemi funzionali e di mobilità e aumentando anche il rischio di cadute e quindi di traumi. 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

In genere, le forme congenite di dismetria non si possono prevenire ma in alcune forme acquisite questo è possibile; per esempio, la correzione della displasia dell’anca nei bambini è possibile mediante l’utilizzo di tutori che direzionino correttamente lo sviluppo osseo.  

In generale, la scelta della strategia terapeutica da seguire per la dismetria dipende dalla gravità della condizione, dall’età del paziente e dalla presenza di eventuali altre patologie. 
Se la discrepanza è inferiore al centimetro e il paziente è ancora in età infantile, l’approccio terapeutico è quello di una semplice osservazione regolare, in modo da poter intervenire rapidamente in caso di peggioramenti. 

Quando le discrepanze diventano di entità più rilevante ma ancora contenute, invece, il primo approccio è di tipo conservativo e in genere si basa, oltre che su un’osservazione regolare durante lo sviluppo, sull’inserimento di un rialzo interno o esterno alla scarpa (plantari, talloni) per ridurre le difficoltà nella camminata.

In casi particolarmente gravi, con differenze di lunghezza superiori a 3-4 centimetri, infine, diventa necessario il ricorso alla chirurgia, che può essere eseguita con due procedure in base all’età del paziente:
 
  • epifisiodesi, che è la procedura preferibile durante lo sviluppo e in cui si inseriscono delle placche di metallo attorno alla zona di accrescimento dell’osso più lungo per rallentarne o bloccarne la crescita. Queste vengono quindi rimosse quando le due ossa raggiungono la stessa lunghezza; 
  • allungamento, che in genere viene preferito quando lo sviluppo osseo è vicino alla conclusione e/o la differenza di altezza è particolarmente rilevante, e consiste nell’inserimento, all’interno o all’esterno dell’osso più corto, di un dispositivo flessibile che permette di far allungare maggiormente l’osso fino a compensare la differenza.
In genere, dopo le procedure di allungamento può essere comunque consigliato l’uso di rialzi per compensare del tutto la differenza di lunghezza.
 

Bibliografia

  • Vogel F Jr. Short-leg syndrome. Clin Podiatry. 1984 Dec;1(3):581-99.
  • Subotnick SI. The short leg syndrome. J Am Podiatry Assoc. 1976 Sep;66(9):720-3.
  • Nichols PJ. Short-leg syndrome. Br Med J. 1960 Jun 18;1(5189):1863-5.

L'informazione presente nel sito deve servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In caso di disturbi e/o malattie rivolgiti al tuo medico di base o ad uno specialista.

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