Ematoma

Dr. Leonino Alessio Leone
Chirurgo Vascolare Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Vascolare e Angiologia Creato il: 10/02/2025In genere, gli ematomi superficiali hanno un’evoluzione comune, che attraversa quattro fasi e porta alla risoluzione nell’arco di alcuni giorni:
- fase iniziale: dopo la lesione, la cute appare rossa viva per la presenza del sangue fuoriuscito e contenente emoglobina ossigenata;
- fase intermedia: l’emoglobina viene gradualmente degradata, conferendo una colorazione blu o violacea alla pelle;
- fase avanzata: l’emoglobina viene gradualmente metabolizzata, producendo biliverdina e bilirubina, che conferiscono la tipica colorazione giallo-verdastra;
- riassorbimento: alla fine, il corpo riassorbe il materiale residuo e il tessuto circostante guarisce completamente.

Cause
Gli ematomi si formano quando i vasi sanguigni si rompono e il sangue fuoriesce nei tessuti circostanti. Questo, quindi, si accumula in un’area specifica, creando una macchia colorata che possiamo osservare attraverso la pelle. Il meccanismo che porta alla formazione coinvolge in genere tre passaggi:- rottura dei vasi sanguigni, che viene in genere causata da un trauma;
- infiammazione: la rottura dei vasi provoca un’infiammazione locale, che aumenta la permeabilità vascolare e favorisce la fuoriuscita di sangue nei tessuti circostanti;
- coagulazione del sangue: fuori dai vasi, il sangue tende a coagularsi per ridurre la permeazione; in alcuni casi, questo processo può essere eccessivo o inefficiente, contribuendo alla formazione di grandi ematomi.
- urti acuti: cadute, incidenti stradali, colpi, contusioni e lesioni sportive possono causare la rottura dei vasi sanguigni e la formazione di ematomi;
- interventi chirurgici: le procedure chirurgiche possono danneggiare i vasi sanguigni, provocando ematomi nei siti operati;
- disturbi della coagulazione del sangue, come l’emofilia o la trombocitopenia possono impedire l’aggregazione delle piastrine, favorendo la formazione di ematomi anche in seguito a lievi traumi. Questo effetto può verificarsi anche in pazienti che assumono farmaci anticoagulanti;
- malattie vascolari: le malattie vascolari, come l’aterosclerosi o le vasculiti, possono indebolire le pareti dei vasi sanguigni, aumentando la probabilità di ematomi.
Sintomi
I sintomi degli ematomi dipendono dalla gravità e da dove è localizzata la lesione, ma in generale sono contraddistinti da alcuni segni comuni:- colorazione della pelle, che può variare, come detto in precedenza, dal rossastro al giallo-verdognolo;
- dolore o sensibilità nella zona interessata, soprattutto durante il movimento o la pressione;
- tensione, in quanto l’accumulo di sangue nei tessuti può causare gonfiore localizzato che può anche impedire i movimenti;
- rigidità, che in genere si osserva quando gli ematomi compaiono vicino a sedi articolari e può essere causata sia dal dolore nel movimento che dal gonfiore.
Diagnosi
La diagnosi degli ematomi di solito si basa sull’osservazione clinica, in quanto i segni tipici dell’ematoma sono facilmente riconoscibili. Tuttavia, è sempre bene eseguire un’anamnesi accurata al fine di individuare eventuali fattori di rischio o tracce di sanguinamento eccessivo.Per pazienti che sviluppano grandi ematomi in seguito a lievi traumi e che non hanno storia di terapie anticoagulanti può essere consigliata l’esecuzione di esami di laboratorio in quanto si può sospettare una carenza di piastrine.
Inoltre, in presenza di grandi ematomi, associati a dolore intenso e a forti traumi recenti (es. incidenti automobilistici), può essere necessario svolgere esami strumentali (es. radiografie, risonanze magnetiche o TAC) per individuare eventuali lesioni a carico di ossa (es. fratture) o tessuti molli che possono associarsi alla comparsa di ematomi.

Rischi
Solitamente, gli ematomi tendono a riassorbirsi autonomamente in alcuni giorni ma talvolta possono anche associarsi a condizioni più serie. Se un ematoma si sviluppa in seguito a una ferita aperta o a un intervento chirurgico, per esempio, il rischio maggiore è costituito dalla comparsa di infezioni, in quanto i batteri possono penetrare nell'area infiammata.
Inoltre, per i pazienti con disturbi della coagulazione del sangue o che seguono terapie antitrombotiche (es. con warfarin o aspirina) è bene prestare attenzione a eventuali traumi, anche lievi. Questi, infatti, possono produrre grandi ematomi, occasionalmente associati anche a sanguinamenti gravi e/o prolungati che possono mettere a rischio la salute del paziente.
Infine, gli ematomi intracranici, possono rappresentare un rischio significativo per il cervello, in quanto, se un ematoma comprime il tessuto cerebrale, può causare sintomi neurologici gravi, come deficit motori, alterazioni della coscienza o convulsioni.
Cure e Trattamenti
Il trattamento degli ematomi dipende dalla gravità della lesione e dalla presenza di eventuali complicazioni. Le strategie terapeutiche comuni includono il riposo per ridurre il rischio di ulteriori traumi sulla zona lesionata altre misure per ridurre l’infiammazione, come:- applicazione di ghiaccio, in quanto ha effetto vasocostrittore, riducendo l’afflusso di sangue nella zona infiammata;
- compressione, in quanto, riducendo l’afflusso di sangue, evita l’espansione dell’ematoma e favorisce il riassorbimento del sangue;
- elevazione della zona interessata, che può aiutare a ridurre il gonfiore e migliorare il drenaggio linfatico;
- farmaci antidolorifici: analgesici da banco, come paracetamolo o ibuprofene, possono essere utilizzati per alleviare il dolore derivante dall’infiammazione.
Bibliografia
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