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Emorragia digestiva

Dr.ssa Alessandra Picone

Dr.ssa Alessandra Picone

Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Creato il: 10/07/2024
L'emorragia digestiva è una condizione caratterizzata dalla perdita di sangue proveniente da qualsiasi parte del tratto digestivo, che va dall'esofago all'ano. Può presentarsi con una vasta gamma di sintomi e può essere causata da molteplici fattori, inclusi disturbi gastrointestinali, lesioni o condizioni mediche più gravi.
 
Emorragia digestiva

Cause Cause

Il tratto digestivo è un lungo tubo che inizia dalla bocca e si estende fino all'ano. Include le seguenti sezioni principali:
 
  • esofago: un tubo muscolare che trasporta il cibo dalla bocca allo stomaco attraverso contrazioni muscolari coordinate chiamate peristalsi;
  • stomaco: un organo a forma di sacco che demolisce il cibo attraverso l'azione dei succhi gastrici e degli enzimi digestivi;
  • intestino tenue: composto da tre parti: il duodeno, il digiuno e l'ileo. È responsabile dell'assorbimento dei nutrienti dai cibi digeriti;
  • intestino crasso: include il cieco, il colon e il retto e assorbe acqua e sali e aiuta a formare le feci;
  • ano: responsabile nell'eliminazione delle feci dal corpo.
Le emorragie digestive possono essere suddivise in superiori e inferiori, in base alla posizione della lesione all'interno del tratto digestivo. Le emorragie superiori, in genere, derivano da patologie a carico di esofago, stomaco e fegato; tra queste rientrano:
 
  • ulcere peptiche, ossia lesioni aperte che si formano nella mucosa dello stomaco o del duodeno a causa di un'eccessiva produzione di acido gastrico, tipica della malattia da reflusso gastroesofageo);
  • varici esofagee, ossia dilatazioni delle vene dell'esofago che possono sanguinare profusamente;
  • gastrite, che consiste nell’infiammazione della mucosa gastrica, la quale può essere causata da infezioni batteriche, uso prolungato di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o alcolismo;
  • malattie del fegato: malattie epatiche croniche, come la cirrosi, che possono causare un aumento della pressione sanguigna nelle vene dell'esofago (ipertensione portale), aumentando il rischio di emorragia.
Viceversa, le cause principali delle emorragie digestive inferiori coinvolgono il tratto dall’intestino all’ano e sono conseguenza di alcune patologie, come:
 
  • diverticolosi, ossia l’infiammazione dei diverticoli, delle piccole protuberanze o sacche che si formano nella parete del colon;
  • colite ischemica, ossia la riduzione del flusso sanguigno al colon, spesso associata a condizioni come l'aterosclerosi;
  • polipi intestinali, ossia crescite anormali della mucosa del colon, che possono diventare irritate o sanguinare;
  • malattie infiammatorie intestinali, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa possono causare infiammazione e ulcere nel tratto gastrointestinale;
  • emorroidi e ragadi anali, che possono infiammarsi e lesionarsi e sanguinare;
  • cancro del colon o del retto, in quanto i tumori maligni possono causare emorragie se crescono abbastanza da danneggiare i vasi sanguigni.

Sintomi Sintomi

I sintomi dell'emorragia digestiva possono variare a seconda della causa sottostante, della gravità del sanguinamento e della sua posizione all'interno del tratto digestivo. Tuttavia, i sintomi comuni possono includere:
 
  • vomito con sangue (ematemesi), più frequente quando sono colpite le alte vie digestive;
  • feci con sangue (ematochezie), che possono essere scure e melene, in quanto il sangue è stato digerito e quindi proviene dalle alte vie digestive, oppure si possono presentare con tracce di sangue vivo, che implica che l’emorragia è nel tratto inferiore;
  • debolezza e affaticamento, in quanto, a causa della perdita di sangue, il paziente può sperimentare debolezza, vertigini e affaticamento;
  • dolore addominale, che può derivare dalla presenza di una sintomatologia infiammatoria;
  • bassa pressione sanguigna (ipotensione), che può verificarsi se il paziente ha perso una quantità significativa di sangue.

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi di un’emorragia digestiva mira a individuare in modo tempestivo le sue cause scatenanti. Questo, in genere, può essere sospettato sulla base di un’accurata anamnesi, tramite cui si possono individuare delle patologie sottostanti o delle abitudini del paziente che possono rappresentare un fatto di rischio per la contrazione della patologia.

Spesso possono essere necessari anche degli esami del sangue per valutare il conteggio ematico completo, i livelli di emoglobina e gli elettroliti, che possono fornire informazioni sulla gravità dell'emorragia e sullo stato generale del paziente.

Un ruolo centrale nella diagnosi lo ha anche il ricorso agli esami endoscopici, come l’esofagogastroduodenoscopia e la colonscopia, che consentono al medico di esaminare direttamente la mucosa dell'esofago, dello stomaco, del duodeno e del colon per identificare eventuali lesioni o sanguinamenti attivi.

Tra gli esami di imaging utilizzati per diagnosticare l'emorragia digestiva ci sono la radiografia addominale, l'ecografia, la TAC e la risonanza magnetica, che possono aiutare a identificare la sede e la causa del sanguinamento.
 
Emorragia digestiva

Rischi Rischi

Nelle sue forme più gravi, le emorragie digestive possono costituire un forte rischio per la sopravvivenza del paziente; queste, infatti, se non vengono trattate adeguatamente, possono produrre:
 
  • shock ipovolemico, una condizione caratterizzata da bassa pressione sanguigna e insufficiente perfusione degli organi vitali;
  • anemia: la perdita di sangue cronica può portare a un basso livello di emoglobina nel sangue (anemia), che può causare affaticamento, debolezza e altri sintomi correlati;
  • perforazione, una condizione in cui il tratto colpito si rompe, facendo accumulare liquidi nella cavità addominale, aumentando il rischio di peritoniti;
  • insufficienza d'organo: nei casi più gravi, l'emorragia digestiva può causare danni agli organi vitali, come il fegato, il cuore e i reni, che possono portare a insufficienza d'organo e complicazioni a lungo termine.

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Includendo al loro interno un gran numero di condizioni con un grado di gravità molto variabile, anche i trattamenti possono variare sensibilmente.

Per esempio, nei casi di emorragia grave può essere necessario il ricorso a un intervento chirurgico d’urgenza, al fine di arrestare la perdita di sangue. In questi casi può anche essere necessario somministrare fluidi per via endovenosa o ricorrere a trasfusioni di sangue per ripristinare il volume ematico e prevenire lo shock ipovolemico.

Nei casi di ulcere peptiche o gastrite, possono essere prescritti farmaci per ridurre la produzione di acido gastrico, come gli inibitori della pompa protonica (PPI) o antiacidi per ridurre il danno a carico delle mucose gastroesofagee.

Le procedure endoscopiche, infine, possono essere utili per identificare e trattare alcune piccole lesioni sanguinanti, come eventuali polipi o emorroidi.
 

Bibliografia

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  • Marek TA. Gastrointestinal bleeding. Endoscopy. 2001 Nov;33(11):920-9.
  • Manning-Dimmitt LL, Dimmitt SG, Wilson GR. Diagnosis of gastrointestinal bleeding in adults. Am Fam Physician. 2005 Apr 1;71(7):1339-46.

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