Infezione da virus West Nile

Dr. Gaetano Sciascia
Neurologo Medico Chirurgo, specialista in Angiologia, Cardiologia ed in Neurologia - Ecografista Creato il: 11/02/2025
Cause
Il virus West Nile viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare di zanzare del genere Culex. Le zanzare, solitamente, si infettano succhiando il sangue di uccelli (generalmente corvi, gazze, passeri o fringuelli) infetti, i quali fungono da serbatoio naturale per il virus. Dopo un periodo di incubazione nel corpo della zanzara, il virus può essere trasmesso agli esseri umani e ad altri animali durante il pasto di sangue successivo.Le zanzare del genere Culex si trovano comunemente in aree urbane e rurali, e la trasmissione del virus West Nile può avvenire in molte regioni del mondo, compresi gli Stati Uniti, l'Europa, l'Africa e varie altre regioni a clima temperato o tropicale. In Italia, le zanzare Culex si trovano principalmente nelle regioni del nord e tendono a essere presenti soprattutto da maggio a novembre, che quindi è il periodo di massima infettività del virus West Nile.
Sintomi
La maggior parte delle persone che vengono infettate dal virus West Nile non mostrano alcun sintomo, in quanto il virus non riesce a replicarsi abbastanza da causarli. A produrre manifestazioni sintomatiche è circa il 15-20% dei soggetti colpiti, che cominciano a mostrare i sintomi a partire da alcuni giorni (da 2 a 14) dopo il contatto con il virus.In genere, la sintomatologia più comune dell’infezione da virus West Nile è simile a quella della maggioranza delle infezioni virali, con la comparsa di:
- febbre;
- mal di testa;
- affaticamento;
- dolori muscolari o articolari;
- diarrea;
- nausea e vomito;
- rash cutaneo;
- gonfiore dei linfonodi (linfoadenopatia).
In circa l’1% dei pazienti colpiti dall’infezione, perlopiù anziani o immunocompromessi, la malattia può progredire a una forma più grave nota come febbre West Nile neurologica invasiva, che può coinvolgere sintomi come meningite, encefalite, paralisi e altri problemi neurologici. Le persone anziane e quelle con un sistema immunitario compromesso sono a rischio maggiore di sviluppare le forme gravi della malattia.
Diagnosi
La diagnosi dell'infezione da virus West Nile si basa principalmente sui sintomi del paziente e sui risultati dei test di laboratorio. In particolare, l’esame di riferimento è costituito dal dosaggio degli anticorpi IgM specifici del virus, che vengono prodotti dall’organismo alcuni giorni dopo la comparsa dei sintomi e rimangono in circolo per circa tre mesi.Altri esami che possono aiutare nel processo diagnostico includono test molecolari basati su reazione a catena della polimerasi (PCR) che vengono eseguiti sul sangue o sul liquido cerebrospinale per individuare il materiale genetico del virus.

Rischi
Come detto in precedenza, la maggioranza delle persone non sviluppa sintomi legati all’infezione e quelli che li sviluppano non lo fanno in modo grave. Tuttavia, se a essere colpiti sono pazienti con problemi di immunocompromissione, il virus può svilupparsi nella sua forma neuroinvasiva, che può produrre conseguenze gravi come meningiti o encefaliti, delle infiammazioni delle membrane che rivestono il sistema nervoso o del cervello stesso; queste possono causare sintomi gravi, come febbre alta, rigidità del collo, confusione, convulsioni, tremori e paralisi.In genere, circa il 10% dei pazienti che sviluppano un’infezione neuroinvasiva possono arrivare al decesso per via di una paralisi a carico dei muscoli respiratori. In questi casi, infatti, il paziente può sviluppare una forma di insufficienza respiratoria che richiede il trattamento tramite ventilazione meccanica.
In genere, i pazienti che superano un’infezione neuroinvasiva residuano dei deficit neurologici permanenti. In particolare, il sintomo residuo più comune consiste in un’atrofia muscolare, che spesso compromette un completo recupero delle capacità di movimento.
Cure e Trattamenti
Al momento non esiste un vaccino specifico per prevenire l'infezione da virus West Nile; pertanto, la prevenzione si concentra principalmente sulla riduzione del rischio di punture di zanzara. Alcuni suggerimenti per prevenire l'infezione includono l’uso di repellenti per zanzare a base di dietiltoluamide (DEET), la presenza di zanzariere negli ambienti chiusi e l’uso di indumenti protettivi, che riducono la superficie corporea esposta all’aria. Per evitare anche di creare ambienti favorevoli alla crescita delle zanzare è bene evitare che si formino ristagni d’acqua, cambiando frequentemente eventuali ciotole per gli animali e svuotando regolarmente secchi e piscine per bambini. Al momento non esiste un trattamento specifico per l'infezione da virus West Nile. Il trattamento è principalmente di supporto e mira ad alleviare i sintomi del paziente. Questo approccio solitamente include il riposo a letto, il mantenimento di un’idratazione adeguata, l'assunzione di farmaci antipiretici per ridurre la febbre e il dolore, e l'assistenza respiratoria o altri trattamenti di supporto in caso di complicanze neurologiche gravi.
Per le persone con forme gravi di infezione da virus West Nile, come l'encefalite o la meningite, può essere necessario il ricovero in ospedale per monitorare da vicino i sintomi e fornire cure intensive. In alcuni casi, potrebbe essere necessario un supporto vitale, come la ventilazione meccanica, per aiutare il paziente a respirare.
Bibliografia
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- Macini P, Squintani G, Finarelli AC, Angelini P, Martini E, Tamba M, et al. Detection of West Nile virus infection in horses, Italy, September 2008. Euro Surveill. 2008;13
- Savini G, Monaco F, Calistri P, Lelli R. Phylogenetic analysis of West Nile virus isolated in Italy in 2008. Euro Surveill. 2008.
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