Leptospirosi
Dr. Alessio Renga
Gastroenterologo Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ecografista Creato il: 13/01/2025Cause
La leptospirosi, come detto in precedenza, è causata da batteri del genere Leptospira. I batteri possono colpire un gran numero di animali, sia domestici che selvatici, ma hanno come principale serbatoio i roditori. In questi animali, Leptospira si accumula all’interno dei reni e si diffonde nell’ambiente attraverso le urine. Le principali vie di trasmissione della leptospirosi agli esseri umani includono quindi:- contatto diretto: le persone possono venire a contatto con l’urina di animali infetti attraverso il contatto con il terreno, l’acqua o le superfici contaminate. Questo può avvenire, ad esempio, durante attività agricole o di giardinaggio, lavorando in ambienti contaminati o durante il nuoto in acque contaminate;
- ingestione di cibi contaminati: se il cibo o l’acqua sono contaminati dall’urina di animali infetti, le persone possono infettarsi ingerendoli;
- penetrazione cutanea: i batteri possono penetrare attraverso tagli, abrasioni o lesioni sulla pelle umana quando queste vengono esposte ad ambienti contaminati.
Sintomi
I sintomi della leptospirosi possono variare sensibilmente in base alla gravità dell’infezione e possono manifestarsi da pochi giorni fino ad alcune settimane dopo l'esposizione ai batteri Leptospira.Solitamente, la leptospirosi esordisce come una forma di influenza, con febbre, cefalea, mal di gola, brividi e dolori muscolari. Con il progredire della malattia, i pazienti sviluppano solitamente un arrossamento degli occhi e talvolta possono mostrare tracce di sangue nella tosse (emottisi) e dolori al torace. In genere, questa fase si risolve in una settimana circa.
Nella seconda fase della malattia, i sintomi possono ricomparire dopo alcuni giorni dal loro esaurimento. Durante questa fase possono comparire danni al fegato, con conseguente ittero, o ai reni, che può causare insufficienza renale. In alcuni casi possono comparire meningiti o emorragie frequenti.
Diagnosi
La leptospirosi presenta una sintomatologia iniziale non molto diversa da quella di altre malattie infettive; pertanto, la diagnosi può essere spesso errata o tardiva. In genere, la diagnosi si basa sull’isolamento di Leptospira all’interno di campioni dell’organismo.In generale, quando si sospetta una leptospirosi è necessario svolgere un prelievo di sangue tramite cui svolgere un esame colturale per l’individuazione di Leptospira. Una volta accertata la diagnosi è utile lo svolgimento di test sierologici, che consentono effettuare il dosaggio degli anticorpi nel circolo sanguigno.
Rischi
La leptospirosi, senza un trattamento opportuno, può evolvere in una forma grave, detta sindrome di Weil, che comporta una lesione a carico dei vasi sanguigni. In questi casi, si possono manifestare diverse conseguenze, che includono:- insufficienza renale: i danni vascolari possono arrivare a creare disturbi di filtrazione a livello renale, che possono portare all’insufficienza vera e propria;
- insufficienza epatica: in alcuni casi, la leptospirosi può causare danni al fegato, causando ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi), affaticamento, dolore addominale e altri sintomi simili; la presenza di ittero peggiora sensibilmente la prognosi;
- emorragie: nei casi più gravi di leptospirosi, possono verificarsi emorragie interne o esterne, comprese emorragie gastrointestinali, emorragie polmonari e petecchie (piccole macchie di sangue sotto la pelle).
Cure e Trattamenti
La prevenzione della leptospirosi comprende misure come evitare il contatto diretto con l’urina di animali infetti, indossare abbigliamento protettivo quando si lavora in aree potenzialmente contaminate, bere acqua sicura e cucinare bene i cibi. Per il personale che opera in ambienti a rischio, si possono anche eseguire delle profilassi antibiotiche.La scelta del trattamento per la leptospirosi dipende da numerosi parametri, che includono la gravità dell’infezione, la presenza di eventuali complicanze e lo stato di salute del paziente.
Il trattamento della leptospirosi di solito coinvolge l’uso di antibiotici, come la doxiciclina o la penicillina. È importante, inoltre, mantenere l’idratazione e garantire un adeguato riposo per favorire un recupero ottimale. Il trattamento precoce è fondamentale per prevenire il progredire della malattia e ridurre il rischio di complicanze. Nei casi lievi o moderati, l’antibiotico può essere somministrato per via orale per una o due settimane.
Nei casi più gravi o complicati, può essere necessario il ricovero in ospedale per somministrare gli antibiotici per via endovenosa e offrire un adeguato supporto vitale al paziente. In alcuni casi, possono essere necessarie terapie aggiuntive come la dialisi per compensare l’insufficienza renale, la somministrazione di liquidi ed elettroliti per via endovenosa e, talvolta, delle trasfusioni di sangue.
Durante il periodo di infezione, il paziente non necessita di un isolamento ma può essere contagioso tramite le urine, che pertanto devono essere maneggiate e smaltite con estrema cautela.
Bibliografia
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- Rajapakse S. Leptospirosis: clinical aspects. Clin Med (Lond). 2022 Jan;22(1):14-17.
- Rathinam SR, Namperumalsamy P. Leptospirosis. Ocul Immunol Inflamm. 1999 Jun;7(2):109-18.
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