Macroglobulinemia

Prof. Pietro Leoni
Ematologo Medico Chirurgo - Professore Ordinario, specialista in Ematologia Creato il: 12/02/2025La gestione della macroglobulinemia di solito coinvolge un team multidisciplinare di specialisti e professionisti sanitari, tra cui ematologi, oncologi e infermieri specializzati.

Cause
Causa della macroglobulinemia è una produzione anomala di plasmacellule e IgM da parte del midollo. Le ragioni di tale anomalia non sono ancora chiare, ma si pensa possano dipendere da:- mutazioni genetiche: alcune alterazioni genetiche possono stimolare la crescita eccessiva di plasmacellule, caratteristica della macroglobulinemia;
- fattori ambientali: si ipotizza che l’esposizione ad alcune sostanze tossiche o agenti ambientali possa essere associata allo sviluppo della macroglobulinemia in alcuni individui;
- fattori immunologici: poiché la macroglobulinemia coinvolge la produzione eccessiva di anticorpi IgM, è possibile che anomalie nel sistema immunitario svolgano un ruolo nello sviluppo della malattia;
- fattori ereditari: sebbene la macroglobulinemia non sia considerata una malattia ereditaria, sono stati segnalati casi di storia familiare.
Sintomi
I sintomi della macroglobulinemia possono variare in intensità da paziente in paziente. Tra i principali si segnalano:- aumento della viscosità del sangue: la presenza di anticorpi IgM in eccesso può aumentare la viscosità del sangue, causando sintomi come vertigini, confusione mentale, difficoltà di concentrazione e sonnolenza;
- sintomi neurologici: il paziente potrebbe avvertire formicolio agli arti, intorpidimento, debolezza muscolare o problemi di equilibrio;
- ingrossamento dei linfonodi: il paziente potrebbe notare un sospetto aumento delle dimensioni dei linfonodi del collo, delle ascelle e dell’inguine. Si tratta di un sintomo comune a diverse neoplasie, di cui il paziente può accorgersi durante il bagno o la doccia.
In mancanza di una specifica causa scatenante la macroglobulinemia, questi sintomi sono spesso l’unico elemento a disposizione per iniziare a sospettare la malattia. Tuttavia, trattandosi di segni comuni ad altre condizioni, per una corretta diagnosi del caso è fondamentale cercare assistenza medica.
Diagnosi
La diagnosi della macroglobulinemia coinvolge una serie di esami volti a confermare la presenza della malattia e a valutare eventuali rischi associati. L’iter si articola generalmente come segue:- anamnesi e esame fisico: in questa prima fase, il medico chiede informazioni riguardo i sintomi che il paziente sta sperimentando e palpa il corpo alla ricerca di linfonodi ingrossati o altri segni caratteristici. Questi possono includere splenomegalia (ingrossamento della milza) e epatomegalia (ingrossamento del fegato);
- esami del sangue: gli esami del sangue valutano parametri come i livelli di emoglobina, piastrine, globuli bianchi e anticorpi IgM nel sangue. Questi ultimi, se presenti in gran numero, possono essere indicatori della malattia;
- elettroforesi delle proteine: questo esame indaga ulteriormente lo stato degli anticorpi IgM, separando i diversi componenti del siero sanguigno e consentendone un’analisi più accurata;
- biopsia del midollo osseo: grazie al prelievo e analisi in laboratorio di un piccolo campione di midollo, è possibile confermare la presenza di plasmacellule anormali nel paziente, spesso associate alla malattia;
- biopsia dei linfonodi: in alcuni casi, può essere eseguita una biopsia dei linfonodi ingrossati per valutare un eventuale coinvolgimento linfomatoso;
- imaging: la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata possono essere eseguiti per valutare eventuali lesioni ossee e danni ad organi come fegato e milza.

Rischi
La macroglobulinemia può comportare diversi rischi e complicazioni, in base all’estensione della condizione. Tra questi, si segnalano:- iperviscosità del sangue: troppi anticorpi IgM possono aumentare la viscosità del sangue e rallentarne il flusso. Questo fenomeno può aumentare il rischio di coaguli di sangue (trombosi);
- emorragie: il sangue viscoso e lento può danneggiare i vasi sanguigni, causandone la rottura. Ne conseguono sanguinamenti interni più o meno gravi, che possono fuoriuscire dal corpo attraverso il naso, le gengive, le feci e il vomito;
- complicazioni neurologiche: le plasmacellule anormali accumulate nei tessuti nervosi possono causare danni al sistema nervoso, provocando sintomi neurologici e compromissione cognitiva;
- compromissione degli organi interni: le plasmacellule anormali accumulate nei tessuti può compromettere la funzione di vari organi interni (milza e fegato), portando a insufficienza epatica, insufficienza renale e altri problemi correlati.
Cure e Trattamenti
Il trattamento della macroglobulinemia prevede diversi approcci, la cui scelta dipende dalla gravità della condizione e dallo stato di salute del paziente. Si segnalano:- osservazione attiva: se la malattia progredisce lentamente, il medico può rinunciare al trattamento immediato e raccomandare un monitoraggio regolare dei sintomi;
- plasmaferesi: questo trattamento può essere utilizzato per abbassare i livelli di IgM nel sangue e diminuire il rischio di sviluppare iperviscosità;
- chemioterapia: la chemioterapia può ridurre la crescita delle cellule tumorali e migliorare i sintomi,
- immunoterapia: alcuni farmaci immunomodulatori possono essere utilizzati per stimolare il sistema immunitario ad eliminare le cellule tumorali;
- trapianto di cellule staminali: in alcuni casi selezionati, soprattutto se il paziente è giovane, è possibile procedere con il trapianto di cellule staminali ematopoietiche per sostituire le cellule tumorali del midollo osseo con cellule sane;
- gestione dei sintomi e delle complicazioni: il trattamento può includere anche la gestione dei sintomi e delle complicazioni associati alla macroglobulinemia, come il controllo del dolore, il trattamento delle infezioni, la prevenzione delle complicazioni legate all’iperviscosità del sangue e la gestione delle complicazioni neurologiche.
Bibliografia
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- Ravi G, Kapoor P. Current approach to Waldenström Macroglobulinemia. Cancer Treat Res Commun. 2022;31:100527. doi: 10.1016/j.ctarc.2022.100527. Epub 2022 Feb 2. PMID: 35149375.
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