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Osteite

Dr. Luigi Grosso

Dr. Luigi Grosso

Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Chirurgia Oncologica ed in Chirurgia Generale Creato il: 06/02/2025
L'osteite è una condizione medica caratterizzata dall'infiammazione dell'osso, che può essere causata da diverse ragioni, tra cui infezioni batteriche, traumi, disturbi autoimmuni o disturbi del sistema immunitario. Questo disturbo può interessare qualsiasi osso del corpo, anche se generalmente colpisce maggiormente le spalle e le ginocchia.
 
Osteite

Cause Cause

Come detto in precedenza, le osteiti possono derivare da un gran numero di cause, ma le infezioni batteriche sono in genere quella più frequente. In genere, queste sono sostenute da Staphylococcus aureus, che può penetrare nell'osso attraverso lesioni cutanee o in seguito ad altre patologie (per esempio, le polmoniti o le infezioni urinarie), portando all'infiammazione del tessuto osseo. Tra le forme non infettive dell’osteite si possono individuare molteplici forme, tra cui: 
 
  • osteite alveolare, che si manifesta come conseguenza di estrazioni dentali e interessa la mascella o la mandibola;
  • osteite condensante, che si sviluppa come conseguenza della deposizione di materiale osseo in eccesso, anche questa interessa principalmente l’area dentale; 
  • osteite fibroso-cistica, che è una complicanza dell’iperparatiroidismo e comporta un’iperattività degli osteoclasti, con conseguente distruzione progressiva del tessuto osseo;
  • osteite pubica (o pubalgia), che comporta l’infiammazione della cartilagine che unisce i corpi pubici e l’infiammazione dell’osso sub-condrale;
  • osteite deformante (o malattia di Paget), che comporta un anormale processo di rimodellamento osseo, che causa la deformazione e l’indebolimento delle ossa.

Sintomi Sintomi

Nelle forme acute, l’osteite può produrre una serie di sintomi infiammatori tipici, che includono: 
 
  • dolore: è uno dei sintomi più comuni dell'osteite. Può manifestarsi come un dolore costante, sordo o pulsante nell'area interessata e aggravarsi con il movimento. Nei casi più gravi, il dolore può diventare così intenso da interferire con le attività quotidiane del paziente;
  • gonfiore: l’infiammazione aumenta la permeabilità dei vasi sanguigni, favorendo l’accumulo di liquido e quindi il gonfiore; in alcuni casi questo può associarsi anche a un senso di calore della zona colpita; 
  • febbre: la risposta dell’organismo all’infezione batterica può produrre un rialzo della temperatura; nei casi più seri, la febbre può aumentare anche in modo significativo, producendo anche un senso di malessere generale; 
  • rigidità: se l'osteite si sviluppa in una regione articolare, il gonfiore e il dolore possono ostacolare il movimento.
In alcuni casi, oltre all’osso, può infiammarsi anche il midollo, configurando un’osteomielite che può provocare un dolore più grave e persistente, talvolta associata a una perdita di peso e alla desensibilizzazione di debolezza e intorpidimento degli arti se la zona colpita è quella vertebrale.

Le osteiti possono comparire sia in forma acuta che in forma cronica, con le seconde che spesso compaiono come conseguenza delle prime se non trattate in modo adeguato. 
 

Diagnosi Diagnosi

Nella maggioranza dei casi, la diagnosi di osteite si basa sull’esecuzione di una radiografia dell’area interessata. Questa, infatti, consente di individuare cambiamenti nell'osso, come erosioni o reazioni ossee. Occasionalmente si può anche ricorrere a TAC o risonanze magnetiche per ottenere immagini dettagliate dei tessuti molli circostanti o a scintigrafie ossee per localizzare al meglio la lesione.
 
Se c'è sospetto di infezione, l’ortopedico può effettuare una biopsia ossea, ossia il prelievo un campione del tessuto osseo infiammato, per eseguire un esame microbiologico e identificare il patogeno responsabile dell'infezione.

I test del sangue possono infine essere utilizzati per rilevare dei marcatori infiammatori, come un aumento dei globuli bianchi, della velocità di sedimentazione eritrocitaria (VES) o del livello di proteina C-reattiva (PCR). 
 
Osteite

Rischi Rischi

L’osteite di origine infettiva può essere trattata in modo molto efficace ma in assenza di una terapia somministrata rapidamente e in modo corretto possono comparire diverse complicanze rilevanti, tra cui:
 
  • diffusione dell'infezione: lo Staphylococcus aureus non trattato adeguatamente può moltiplicarsi e diffondersi ai tessuti circostanti; se le ossa colpite sono le vertebre, questo può arrivare a colpire anche il midollo spinale, causando un’osteomielite; 
  • danneggiamento del tessuto osseo: l'infiammazione cronica può danneggiare l'osso, portando alla sua erosione con un aumento del rischio di fratture; 
  • deformità articolare: l'osteite nelle articolazioni può causare danni permanenti che portano a deformità articolare e limitazione della mobilità, configurando dei quadri di artrite che possono anche diventare particolarmente complessi da trattare; 
  • cronicizzazione: come detto in precedenza, l'osteite può assumere carattere cronico, causando dolori che possono persistere anche per diversi mesi o anni. 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Il trattamento dell’osteite varia sensibilmente in base alla gravità dell’infiammazione e alle sue cause scatenanti. 

Nei casi di osteite infettiva il trattamento di prima linea è costituito dalla somministrazione di antibiotici, che consentono di eradicare completamente i batteri responsabili dell’infezione e prevenirne la diffusione. Talvolta questa terapia può essere associata ad antinfiammatori, che consentono di contenere la sintomatologia dolorosa, e/o all’immobilizzazione dell’arto interessato.  

Nei casi più gravi, in cui i sintomi persistono anche dopo la terapia antibiotica, può essere necessario fare ricorso a un intervento chirurgico, che consiste nell’asportazione del tessuto osseo danneggiato e nel drenaggio di eventuali ascessi che si sono formati. In genere, l’intervento chirurgico viene seguito da una terapia antibiotica di lungo periodo. 

Dopo il trattamento chirurgico è quasi sempre necessario il ricorso a un trattamento fisioterapico per ripristinare la mobilità e la forza muscolare dell'area colpita, generalmente compromesse dall’immobilizzazione dell’arto.
 

Bibliografia

  • Khalil H, Williams RJ, Stenbeck G, Henderson B, Meghji S, Nair SP. Invasion of bone cells by Staphylococcus epidermidis. Microbes Infect. 2007 Apr;9(4):460-5.
  • Lew DP, Waldvogel FA. Osteomyelitis. Lancet. 2004 Jul 24-30;364(9431):369-79.
  • Maffulli N, Papalia R, Zampogna B, Torre G, Albo E, Denaro V. The management of osteomyelitis in the adult. Surgeon. 2016 Dec;14(6):345-360.

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