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Pericardite

Dr. Filippo Corsi

Dr. Filippo Corsi

Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia Creato il: 05/07/2024
La pericardite è un'infiammazione del pericardio, ossia la membrana che circonda e protegge il cuore. Questa può derivare da una varietà di cause, tra cui infezioni, malattie autoimmuni, infarti e traumi al torace.

Quando il pericardio diventa infiammato, può causare una serie di sintomi nel paziente, il quale può manifestare vari segni clinici, tra cui dolore toracico, difficoltà respiratorie, febbre, affaticamento, tosse secca e gonfiori addominali o alle gambe.
 
Pericardite

Cause Cause

Il pericardio è una membrana costituita da due strati: il primo, più esterno, ha struttura fibrosa e serve per offrire un supporto strutturale al cuore; il secondo, più interno, è più sottile, gara e produce un liquido, detto liquido pericardico, che consente un movimento scorrevole del cuore durante la sua attività, prevenendo, o comunque riducendo, la formazione di attriti e quindi di infiammazioni.

La pericardite è quindi una condizione che provoca l’infiammazione del pericardio e, nella maggior parte dei casi, ha origine infettiva, soprattutto virale, o presenta cause sconosciute. Sono tuttavia noti anche casi di pericarditi batteriche, spesso conseguenti ad altre patologie infettive, come endocarditi, setticemie o polmoniti, o a traumi o interventi di cardiochirurgia.  

Tra le cause non infettive della pericardite rientrano, invece:
 
  • malattie autoimmuni: condizioni come il lupus eritematoso sistemico possono provocare infiammazioni del pericardio;
  • infarto miocardico, che ha la pericardite come rara conseguenza in seguito a trattamenti di angioplastica o trombolitici non riusciti;
  • tumori, generalmente metastasi di carcinomi mammari o polmonari.

Sintomi Sintomi

La pericardite ha un’evoluzione sintomatica, che può variare sensibilmente da soggetto a soggetto. In alcuni casi, infatti, questa può rimanere completamente asintomatica per lunghi periodi e poi manifestarsi. Tra i primi sintomi che compaiono, in questi casi, rientrano:
 
  • dolore toracico, sordo o acuto che si può irradiare dallo sterno fino al collo ed è spesso aggravato da movimenti del torace;
  • versamento pericardico, ossia un accumulo di liquido spesso indolore, ma che in fasi acute della pericardite può portare dolore; è comunque bene notare che un versamento che si accumula lentamente può non produrre sintomi anche per lungo tempo. 
Con l’evoluzione dell’infiammazione, poi, possono comparire sintomi di natura generica, come:
 
  • febbre, che può non essere persistente ma è indice di un’infiammazione sistemica;
  • dispnea (si tratta di una difficoltà respiratoria, condizione nota anche come fame d’aria), che compare soprattutto quando il paziente si trova sdraiato o svolge attività di natura fisica; in genere, questa è legata a una ridotta capacità di pompaggio del cuore, che quindi non rifornisce adeguatamente di ossigeno i tessuti;
  • tosse improduttiva, che generalmente è associata al dolore toracico;
  • gonfiore addominale e occasionalmente alle gambe, talvolta dovuto all’accumulo di liquidi al loro interno;
  • nei casi più gravi, tamponamento cardiaco, ossia una riduzione della capacità del cuore di pompare, derivante dal rapido accumulo di liquido nel pericardio.  

Diagnosi Diagnosi

La diagnosi della pericardite è posta mediante visita specialistica con un cardiologo. Durante il controllo, l’analisi del paziente si basa innanzitutto sull’anamnesi della persona, volta a conoscerne la storia clinica, al fine di individuare la possibile causa scatenante della pericardite. L’anamnesi è generalmente seguita da un’auscultazione del cuore, utile per individuare un suono anomalo che, nel caso della pericardite, è rappresentato da uno sfregamento tra i due strati della membrana pericardica e il liquido accumulato al suo interno.

Altri esami utili per la determinazione della pericardite e delle sue cause sono: 
 
  • elettrocardiogramma (ECG), che consente di individuare le anomalie nella frequenza cardiaca;
  • ecocardiogramma, che permette di visionare eventuali deformazioni strutturali del cuore, che nella pericardite sono dovute all’accumulo di liquido;
  • esami del sangue, che permettono di individuare eventuali infezioni in corso;
  • risonanza magnetica o TAC, tramite cui si possono ottenere immagini dettagliare del cuore e del pericardio. 
Pericardite

Rischi Rischi

In alcuni casi, l'infiammazione del pericardio può causare un accumulo di liquido intorno al cuore, noto come effusione pericardica. Se l'effusione diventa significativa, può comprimere il cuore e limitare la sua capacità di pompare sangue. Questa condizione è definita come tamponamento cardiaco, e riduce sensibilmente la capacità di pompaggio del cuore, aumentando il rischio di shock anche fatali per il paziente. 

In rari casi, in cui l’infiammazione del pericardio si cronicizza, all’interno di questo si possono formare dei tessuti di origine cicatriziale, che provocano l’ispessimento e l’irrigidimento della membrana. In questi casi si ha una cosiddetta pericardite costrittiva che limita la capacità di dilatazione del cuore e quindi il suo riempimento. 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Potendo variare sensibilmente in termini di gravità, anche la terapia di riferimento per la pericardite può variare sensibilmente.

Nei casi più lievi, la terapia è costituita dalla somministrazione di antinfiammatori non steroidei (generalmente ibuprofene) a dosaggio elevato; questi, infatti, hanno il duplice effetto di riduzione del dolore e dell’infiammazione. Qualora questi non siano efficaci, si può fare ricorso alla colchicina o ai corticosteroidi, il cui effetto antinfiammatorio è maggiore. Nei casi di pericarditi batteriche, il trattamento di base è costituito dalla somministrazione di antibiotici

Nei pazienti che mostrano un versamento particolarmente significativo, può essere necessario fare ricorso a un intervento chirurgico di drenaggio, che consiste nell’inserimento di un ago nella membrana pericardica tramite cui si rimuove il liquido in eccesso, riducendo la pressione esercitata sul cuore.  

Infine, nei casi gravi di pericardite costrittiva, in cui il tessuto pericardico ispessito e cicatriziale limita significativamente la funzione cardiaca, può essere utile un'operazione di rimozione del pericardio; questa procedura è risolutiva, ma si tratta di un intervento impegnativo. Nei casi, quindi, che non hanno sviluppato quadri clinici tali da rendere necessario l’operazione, il trattamento principale è costituito dal riposo e dall’uso di diuretici per ridurre l’accumulo di liquido pericardico.
 

Bibliografia

  • Pericardite, Brian D. Hoit, MD, Case Western Reserve University School of Medicine.
  • Troughton RW, Asher CR, Klein AL. Pericarditis. Lancet. 2004 Feb 28;363(9410):717-27.
  • Doctor NS, Shah AB, Coplan N, Kronzon I. Acute Pericarditis. Prog Cardiovasc Dis. 2017 Jan-Feb;59(4):349-359.

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