Pressione minima alta

Dr. Antonio Auriti
Cardiologo Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia Creato il: 17/09/2024La pressione arteriosa è la misura della forza che il sangue esercita sulle pareti dei vasi sanguigni mentre viene pompato dal cuore attraverso il corpo.
Questa misura è espressa in due numeri: la pressione sistolica (il numero più alto), che rappresenta la pressione quando il cuore batte, e la pressione diastolica (il numero più basso), che rappresenta la pressione quando il cuore è a riposo tra un battito e l'altro. La pressione alta si verifica quando la pressione sistolica è superiore a 140 mmHg e quella diastolica è superiore a 90 mmHg.

Cause
La pressione minima alta può essere causata da diversi fattori, spesso suddivisi in due categorie principali: ipertensione primaria e ipertensione secondaria.L’ipertensione primaria, o essenziale, è in genere derivante da una predisposizione genetica o legata all’età o agli stili di vita. Infatti, il rischio di ipertensione aumenta con l'età. Con il passare degli anni, le arterie possono diventare più rigide, aumentando la pressione sanguigna.
Nei casi di ipertensione primaria, però, un ruolo centrale lo gioca lo stile di vita. Infatti, un'alimentazione ricca di sale e povera di frutta e verdura, il consumo frequente di alcolici, il fumo e l’inattività fisica possono aumentare la pressione arteriosa, irrigidendo i vasi sanguigni.
In particolare, a maggior rischio sono i soggetti in forte sovrappeso o obesi. Un peso eccessivo, infatti, richiede all’organismo un maggior volume di sangue da pompare ai tessuti; ciò comporta un maggiore stress sui vasi sanguigni.
L’ipertensione può anche essere conseguenza di altre patologie, prendendo la definizione di ipertensione secondaria. In questi casi, le cause principali includono disturbi renali o endocrini, che impediscono all’organismo di regolare correttamente il flusso sanguigno, e la sindrome delle apnee notturne.
L’ipertensione può essere causata anche da farmaci, come i contraccettivi orali, i decongestionanti nasali e alcuni dimagranti, e altre sostanze, come la liquirizia e numerose droghe.
Sintomi
La pressione alta di solito non presenta sintomi evidenti finché non diventa particolarmente grave. Tuttavia, alcune persone ipertese possono manifestare dei sintomi generici.In particolare, uno dei sintomi più frequenti è la presenza di mal di testa intensi e persistenti, che sono tanto più rilevanti quanto più elevata è la pressione arteriosa. In altri casi possono comparire vertigini, nausea, vomito, dolori al torace e difficoltà respiratorie.
L’ipertensione può anche inquadrarsi all’interno della sindrome metabolica, una condizione che comprende varie manifestazioni, tra cui l'aumento del girovita, alti livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL nel sangue e alti livelli di insulina. Questi fattori aumentano il rischio di sviluppare diabete, malattie cardiache e ictus.
Inoltre, la pressione minima alta può portare a danni vascolari che si possono manifestare a vari livelli, per esempio con danni ai reni, agli occhi e addirittura al cervello.
Diagnosi
Il metodo più comune per diagnosticare l'ipertensione è attraverso la misurazione della pressione sanguigna utilizzando uno sfigmomanometro. La pressione, in questi casi, può essere misurata su entrambe le braccia per garantire una maggiore precisione. Misurazioni ripetute in diversi momenti della giornata o in giorni diversi sono spesso necessarie per confermare la diagnosi.In generale, se si osserva una pressione arteriosa superiore a 140/90 è bene rivolgersi a un medico, in quanto questo può essere un segnale di ipertensione che è opportuno trattare.
Se quindi si sospetta una pressione minima alta, può essere richiesto un monitoraggio su 24 ore. Questo aiuta a determinare se la pressione minima alta persiste durante tutto il giorno e la notte.
Altri test utili possono includere esami del sangue e delle urine, per valutare la presenza di cause specifiche, ed esami cardiaci (elettrocardiogramma ed ecocardiografie) per valutare eventuali problemi cardiaci legati all’ipertensione.

Rischi
La pressione alta non trattata può portare a diverse complicanze, come l’ispessimento e indurimento delle arterie (aterosclerosi), che è un importante fattore di rischio per possibili problemi cardiaci, come infarti e insufficienza cardiaca.Inoltre, la pressione minima alta può indebolire le pareti dei vasi sanguigni, portando alla formazione di aneurismi che possono rompersi e causare emorragie interne potenzialmente fatali, soprattutto se colpiscono organi vitali.
Come detto in precedenza, poi, eventuali danni vascolari possono danneggiare seriamente i reni, portando a quadri di insufficienza renale, e gli occhi, portando a retinopatie che possono compromettere la vista.
Sul lungo periodo, un’ipertensione non controllata può ostacolare la capacità di pensare, ricordare e apprendere, aumentando il rischio di disturbi cognitivi e fenomeni di demenza.
Cure e Trattamenti
Il trattamento della pressione alta spesso richiede un approccio multifattoriale che comprende cambiamenti dello stile di vita e l’uso di farmaci. In genere, il primo accorgimento prevede una dieta equilibrata, con un alto consumo di frutta, verdura, cereali integrali, pesce, pollame, noci e latticini a basso contenuto di grassi; inoltre, è fondamentale ridurre anche il contenuto di sodio della dieta, limitando quindi il consumo di sale. Un altro ruolo importante è giocato dall’eliminazione di alcol e fumo.
Tanto nella prevenzione quanto nel trattamento della pressione minima alta è fondamentale un’attività fisica regolare. Infatti, svolgere un’attività come camminare o andare in bicicletta per almeno 30 minuti una volta al giorno contribuisce a ridurre la pressione sanguigna.
Nelle forme più gravi e che non rispondono a questi adattamenti, in genere si segue una terapia combinata, con l’associazione di due tipologie di farmaci come diuretici, ACE-inibitori, beta-bloccanti e sartani.
Bibliografia
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