Rottura dei legamenti

Dr. Antonio Conticelli
Fisiatra Medico Chirurgo - Medicina Riabilitativa Ozonoterapia - Agopuntura Creato il: 10/02/2025Queste strutture svolgono un ruolo cruciale nel fornire stabilità e supporto alle articolazioni, limitando il movimento e prevenendo iperestensioni o movimenti eccessivi e le loro lesioni possono variare da strappi lievi a rotture complete. Si distinguono precisamente tre tipi di lesione:
- lieve: o lesione di primo grado, che si ha quando le fibre dei legamenti sono allungate ma non lacerate;
- moderato: o lesione di secondo grado, che si ha quando solo alcune fibre dei legamenti sono lacerate;
- grave: o lesione di terzo grado: che si ha quando tutte le fibre sono lacerate.
I sintomi tipici di una rottura possono includere dolore, gonfiore, instabilità articolare e, in alcuni casi, un suono di "scoppio" durante l’infortunio; rendono spesso necessari specifici esami diagnostici per la valutazione della stabilità articolare.
A seconda della gravità e della localizzazione dell’infortunio, la rottura dei legamenti può essere trattata con terapie conservative o interventi chirurgici dai molteplici approcci.

Cause
La rottura dei legamenti è una condizione che conosce diverse cause scatenanti:- traumi fisici da impatto: traumi diretti, come le cadute, o collisioni, per esempio a seguito di un incidente automobilistico, possono causare rottura dei legamenti;
- distorsioni articolari: movimenti improvvisi o distorsioni delle articolazioni possono superare la capacità di resistenza dei legamenti, causando lesioni;
- sforzi eccessivi o sovraccarico articolare: sforzi eccessivi tipici, ad esempio, di mestieri che coinvolgono lo spostamento di carichi pesanti, possono aumentare il rischio di lesioni legamentose;
- iperestensione articolare: movimenti di iperestensione articolare, in cui l’articolazione viene spinta oltre la sua normale gamma di movimento, possono causare danni ai legamenti;
- sport ad alto impatto: partecipare a sport ad alto impatto, come il calcio, il rugby o lo sci, aumenta il rischio di lesioni legamentose a causa delle sollecitazioni ripetute su una particolare articolazione;
- invecchiamento: con l’invecchiamento, i legamenti possono perdere gradualmente la loro elasticità e resistenza, aumentando la vulnerabilità alle lesioni.
Sintomi
I sintomi della rottura dei legamenti possono variare a seconda della struttura colpita e della gravità della lesione. Tuttavia, è possibile segnalare alcuni sintomi comuni alla maggior parte dei pazienti interessati da rottura dei legamenti:- dolore: il dolore è uno dei sintomi principali. Può essere improvviso e acuto e persistere anche dopo l’evento traumatico che ha causato la lesione, aumentando di intensità ogni qualvolta si muove l’articolazione;
- gonfiore: la rottura dei legamenti può causare gonfiore nella zona circostante l’articolazione colpita come risposta infiammatoria all’infortunio;
- ematoma: nell’area lesa potrebbe formarsi un’ecchimosi, ovvero una fuoriuscita di sangue sottocutanea con conseguente formazione di una macchia bluastra o viola sulla pelle;
- difficoltà di movimento: a causa del dolore e del gonfiore, il movimento dell’articolazione interessata può diventare difficile;
- instabilità articolare: la rottura dei legamenti può compromettere la stabilità dell’articolazione, causando sensazioni di instabilità o di “dare di lato” durante il movimento;
- suono di “scoppio” o “clic” durante l’infortunio: in alcuni casi, la persona può percepire un suono di “scoppio” o “clic” al momento dell’infortunio, indicativo di una lesione legamentosa.
Diagnosi
La diagnosi di rottura del legamento si basa sull’analisi dei sintomi emersi durante la visita specialistica e viene completata da esami di imaging per la determinazione della gravità della lesione. L’iter prevede generalmente quanto segue:- anamnesi: il medico raccoglie una storia clinica dettagliata e chiede informazioni sulla natura dell’infortunio, i sintomi presenti, la loro durata e qualsiasi evento precedente simile;
- esame fisico: questo esame è fondamentale per valutare la presenza di dolore e gonfiore così come la stabilità dell’articolazione e la sua mobilità;
- esami di imaging: questi esami possono essere utilizzati per confermare la diagnosi e valutare l’estensione della lesione e includono la risonanza magnetica (RM) e la radiografia. La prima fornisce immagini dettagliate dei tessuti molli, inclusi i legamenti, e può aiutare a identificare la presenza, la posizione e la gravità della rottura del legamento. La seconda può essere eseguita per escludere fratture ossee e valutare eventuali danni articolari associati.

Rischi
La rottura dei legamenti è una lesione grave che, se non trattata, può compromettere la mobilità del paziente. Tra i rischi più comuni associati alla lesione si segnalano:- instabilità articolare: una rottura dei legamenti può compromettere la stabilità dell’articolazione coinvolta. Senza un adeguato supporto legamentoso, l’articolazione può diventare instabile, aumentando il rischio di subire ulteriori lesioni e influenzando la capacità di sostenere il peso corporeo;
- degenerazione articolare: la mancanza di stabilità legamentosa può contribuire alla degenerazione articolare nel tempo. L’usura eccessiva delle superfici articolari può portare a condizioni come l’artrosi, caratterizzata da dolore e limitazioni funzionali;
- dolore cronico: l’instabilità e la degenerazione articolare possono causare dolore cronico nella zona dell’articolazione interessata;
- limitazioni funzionale: senza trattamento, le limitazioni funzionali dell’articolazione possono persistere a lungo termine e compromettere le attività quotidiane del paziente;
- rischio di altre lesioni: l’instabilità dell’articolazione può aumentare il rischio di subire ulteriori lesioni, non necessariamente a carico delle articolazioni. Lesioni notevoli ai tessuti molli, infatti, possono causare sanguinamenti sottocutanei.
Cure e Trattamenti
Il trattamento delle lesioni dei legamenti dipende dalla gravità della lesione e dalla zona del corpo coinvolta. Si può fare ricorso ad approcci conservativi o ad interventi chirurgici, operando in entrambi i casi in ottica multimodale.L’approccio conservativo prevede generalmente le fasi seguenti:
- riposo: al paziente viene chiesto di ridurre l’attività fisica o lavorativa al fine di alleggerire lo stress sul legamento lesionato, evitando ulteriori danni;
- ghiaccio: l’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata può aiutare a ridurre il gonfiore e l’infiammazione;
- farmaci antinfiammatori: l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), può aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione;
- fisioterapia: la fisioterapia è spesso parte integrante del processo di recupero. Gli esercizi mirati possono contribuire a rafforzare i muscoli circostanti e a migliorare la stabilità dell’articolazione.
La scelta del trattamento conservativo o intervento chirurgico dipende da diversi fattori, tra cui la gravità della lesione e l’età del paziente. La decisione in merito viene presa in collaborazione tra il paziente e il medico specialista nel contesto di un trattamento personalizzato che sia efficace e meno invasivo possibile.
Bibliografia
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