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Tetraplegia

Prof. Girolamo Di Trapani

Prof. Girolamo Di Trapani

Neurologo Medico Chirurgo - Professore Associato, specialista in Neurologia Creato il: 15/07/2024
La tetraplegia, anche conosciuta come quadriplegia, è una condizione medica che comporta la perdita totale o parziale della funzione motoria e sensoriale dei quattro arti e del tronco a seguito di lesioni al midollo spinale, generalmente a livello cervicale. 

Questa patologia può causare una varietà di deficit fisici e può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sul benessere complessivo dei pazienti.
 
Tetraplegia

Cause Cause

La tetraplegia, come detto, è solitamente una conseguenza di una lesione del midollo spinale che generalmente si manifesta a livello cervicale. Nella maggior parte dei casi, la lesione origina da traumi spinali gravi, come incidenti automobilistici, cadute da grandi altezze o lesioni da armi da fuoco. 

Più raramente, la lesione può derivare da altre condizioni, come:
 
  • artriti, in quanto possono comportare una degenerazione delle vertebre con conseguente compressione del midollo spinale;
  • infezioni spinali, che portano a un danno diretto del midollo; 
  • malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, che comportano un danneggiamento progressivo delle cellule nervose. 
In tutti questi casi, il risultato è una sostanziale interruzione, parziale o totale, della catena attraverso cui gli impulsi nervosi raggiungono il resto del corpo. Ciò comporta una perdita di controllo di tutte le zone dell’organismo controllate da nervi che si dipartono al di sotto della lesione.  
 

Sintomi Sintomi

I sintomi della tetraplegia possono variare in entità e diffusione in base alla gravità della lesione e alla sua posizione nel midollo spinale; tuttavia, nelle aree coinvolte si manifestano soprattutto: 
 
  • compromissione sensoriale e motoria: è il sintomo più comune e si manifesta con una parziale o totale perdita di sensibilità da parte delle aree coinvolte, che si associa all’incapacità di muovere gli arti colpiti per via di una contrazione involontaria dei muscoli o di un’impossibilità di coordinare il movimento; 
  • incontinenza urinaria e fecale: interessando anche il tronco, la tetraplegia può comportare la perdita del controllo sull’intestino e sulla vescica; questo si traduce in fenomeni di incontinenza; 
  • difficoltà respiratorie: lesioni spinali cervicali gravi possono compromettere anche la contrazione e il rilassamento dei muscoli del torace, causando quindi deficit di tipo respiratorio. 

Diagnosi Diagnosi

La maggioranza dei casi di tetraplegia è diagnosticabile già sulla base dell’osservazione clinica dei sintomi, in quanto questi sono spesso facilmente riconoscibili. Quando all’anamnesi non viene individuata una causa specifica per la condizione può essere necessario fare ricorso a esami più approfonditi, che includono: 
 
  1. tecniche di imaging, come radiografie, TAC o risonanze magnetiche, che possono essere utili per individuare eventuali lesioni, anomalie spinali o tumori; 
  2. test neurologici, che valutano la funzione sensoriale, motoria e dei riflessi per determinare il grado di compromissione del midollo spinale; 
  3. esami neuromuscolari, come l’elettromiografia e il potenziale evocato, che possono essere utilizzati per valutare la funzione nervosa e muscolare. 
Tetraplegia

Rischi Rischi

La tetraplegia è una condizione spesso molto grave, che compromette in modo significativo la vita dei pazienti e che, nelle sue forme più gravi, può portare a una serie di complicanze fisiche, emotive e sociali, tra cui:
 
  • infezioni respiratorie, in quanto i pazienti con lesioni cervicali tendono spesso a perdere il riflesso della tosse, che normalmente consente di prevenire l’ingresso di patogeni all’interno dei bronchi e quindi dei polmoni, aumentando quindi il rischio di sviluppare bronchiti acute e polmoniti;  
  • malattie delle vie urinarie, in quanto la perdita di controllo sulla vescica può favorire il ristagno dell’urina al suo interno, creando terreni favorevoli alla proliferazione di batteri responsabili di infezioni urinarie e favorendo anche il rischio di sviluppare calcoli;
  • dolori muscolari e articolari, che spesso compaiono senza essere associati a stimoli dolorosi e sono soprattutto di origine neurologica;  
  • depressione e ansia, in quanto gli stravolgimenti dello stile di vita dettati dalla tetraplegia possono avere un impatto significativo sulla salute mentale ed emotiva dei pazienti.
Le disabilità connesse alla tetraplegia, infine, possono rendere il paziente non più autosufficiente, costringendolo quindi a dover dipendere dal supporto di persone terze per compiere anche le azioni quotidiane e abituali più semplici. 
 

Cure e Trattamenti Cure e Trattamenti

Attualmente, non esiste una cura completa per la tetraplegia, ma il trattamento mira a migliorare la qualità della vita, ridurre le complicanze e massimizzare l’indipendenza funzionale. Le opzioni di trattamento possono includere:
 
  • fisioterapia, che può aiutare i pazienti a mantenere o migliorare la forza muscolare residua, la flessibilità e la mobilità; questo consente un parziale recupero delle funzioni motorie; in casi particolarmente lievi, il recupero può anche essere totale; 
  • terapie antidolorifiche, in quanto il trattamento del dolore è importante per migliorare il comfort e la qualità della vita dei pazienti con tetraplegia. Questo può includere farmaci, terapie fisiche o infiltrazioni di corticosteroidi nella colonna vertebrale;
  • supporti alla deambulazione, come sedie a rotelle motorizzate e sistemi di controllo ambientale che permettono di ridurre la dipendenza del paziente dalle altre persone;
  • supporto psicologico, che è essenziale per affrontare le sfide emotive e sociali associate alla tetraplegia. La terapia individuale o di gruppo può aiutare i pazienti e i loro caregiver a gestire tutte le conseguenze emotive e psicologiche della malattia. 
In casi selezionati, in cui la lesione spinale è causata da un tumore, l’intervento chirurgico per la rimozione di quest’ultimo può essere una forma di ausilio per la tetraplegia, in quanto può ridurre l’entità del danno e quindi la compromissione funzionale degli arti.
 

Bibliografia

  • McDowell CL, Rago TA, Gonzalez SM. Tetraplegia. Hand Clin. 1989 Aug;5(3):343-8.
  • Silver JR, Gibbon NO. Prognosis in tetraplegia. Br Med J. 1968 Oct 12;4(5623):79-83.
  • Hentz VR, Hamlin C, Keoshian LA. Surgical reconstruction in tetraplegia. Hand Clin. 1988 Nov;4(4):601-7.

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