Trichinosi

La trichinosi o trichinellosi è una patologia infettiva caratterizzata dall’infestazione da Trichinella spiralis, un parassita animale cilindriforme. 

Tale parassita si trasmette dall’animale all’uomo attraverso l’alimentazione e si localizza inizialmente a livello intestinale, colonizzando poi i muscoli.

Trattandosi di una patologia trasmessa dall’animale all’uomo, la trichinosi è classificata come zoonosi. Rientrano in questa categoria anche altre patologie, quali, ad esempio, la brucellosi, la BSE, la rabbia, il Covid-19 e diverse altre ancora.

Ogni anno, nel mondo, si registrano circa 10.000 casi.
 

Cause

La principale causa della trichinosi è l’infestazione da Trichinella spiralis, un parassita cilindriforme che si annida nei muscoli degli animali carnivori. 

L’uomo contrae la patologia attraverso l’ingestione di carne infetta, cruda o poco cotta, spesso di origine suina o selvaggina.

Una volta entrato nell’organismo umano, Trichinella si diffonde dall’intestino al resto dell’organismo, colonizzando i muscoli. 
 

Sintomi

I sintomi specifici della trichinosi compaiono già ad una settimana dall’infezione, con tendenza ad aggravarsi man mano che il parassita invade i muscoli. È possibile distinguere tre fasi della malattia: 
 

• prima fase (1-2 settimane): il parassita è ancora localizzato a livello intestinale e compaiono sintomi quali nausea e diarrea:
• seconda fase (2-4 settimane): il parassita si è diffuso ai muscoli e compaiono sintomi più gravi quali febbre, dolori muscolari, cefalea;
• terza fase (4-6 settimane): l’infezione diffusa causa sofferenza nei diversi distretti dell’organismo con possibile insorgenza di complicanze cardiache, neurologiche o polmonari.

Diagnosi

La diagnosi di trichinosi (come abbiamo avuto modo di appurare, un'infezione causata dal parassita Trichinella), si basa su vari metodi. Innanzitutto, il medico specialista può sospettare la malattia esaminando la storia alimentare del paziente (in particolare se ha consumato carne cruda o poco cotta di suini o animali selvatici) e i sintomi, che includono febbre, dolori muscolari, gonfiore del viso e segni di infiammazione.

Una delle tecniche più comuni per confermare la diagnosi è l'analisi del sangue. Un esame sierologico permette di rilevare la presenza di anticorpi specifici contro Trichinella. Inoltre, un aumento degli eosinofili nel sangue può indicare una risposta infiammatoria tipica delle infezioni parassitarie.

In alcuni casi, se la diagnosi è ancora incerta, può essere necessario eseguire una biopsia muscolare, prelevando un campione da un muscolo, solitamente il deltoide o il polpaccio. Questo esame consente di identificare le cisti di Trichinella all'interno delle fibre muscolari.

Se l'infezione è in fase acuta, il medico può anche ordinare un esame delle feci, sebbene questo test non sia sempre utile nelle fasi più avanzate della malattia. 

Infine, una diagnosi molecolare tramite PCR (Reazione a Catena della Polimerasi) può essere effettuata per rilevare il DNA del parassita, particolarmente utile nelle fasi iniziali dell'infezione.
 

Rischi

I principali rischi della trichinosi sono connessi all’infezione diffusa, causa di sofferenza per numerosi distretti dell’organismo. Si tratta di complicanze cardiache, neurologiche e polmonari come: 
 

• miocardite: infiammazione del muscolo cardiaco, che causa dolore toracico, affaticamento e, nei casi gravi, insufficienza cardiaca;
• aritmia: disturbo del ritmo cardiaco che può manifestarsi come battiti troppo veloci, troppo lenti o irregolari, influenzando l'efficacia del cuore nel pompare il sangue;
• encefalite: infiammazione del cervello, generalmente causata da infezioni virali, che può portare a febbre, confusione, convulsioni, e, nei casi più gravi, danni neurologici permanenti;
• meningite: infiammazione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale (meningi), spesso causata da infezioni virali o batteriche, con sintomi come febbre, mal di testa, rigidità del collo e sensibilità alla luce;
• polmonite: infezione dei polmoni che provoca infiammazione e accumulo di liquido nelle vie respiratorie, con sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie e dolore toracico;
• pleurite: infiammazione della pleura, la membrana che riveste i polmoni e la cavità toracica, che può causare dolore toracico, soprattutto durante la respirazione, e difficoltà respiratorie.

Cure e Trattamenti

Il trattamento terapeutico della trichinosi si avvale di due approcci: 
 

• terapia farmacologica: a base di antielmintici, farmaci vermicidi utili contro i parassiti del tratto intestinale. Tali farmaci non hanno mostrato efficacia contro i parassiti infestanti altri distretti dell’organismo nè contro i sintomi ad essi associati;
• trattamento sintomatico: a base di analgesici ed antinfiammatori, utili per alleviare i sintomi non trattati dagli antielmintici

È opportuno precisare che i sintomi della trichinosi potrebbero non scomparire del tutto nemmeno a seguito del trattamento sintomatico. La prevenzione è pertanto fondamentale. È comunemente raccomandato di seguire determinate norme in cucina, quali ad esempio: 
 

• cuocere la carne a temperatura maggiore di 65°C o finché non diventa bruna; 
• non assaggiare la carne prima che sia cotta del tutto;
• pulire attentamente gli utensili utilizzati per lavorare la carne cruda; 
• lavarsi le mani.

Bibliografia

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