Tumore all’orecchio

Il tumore all’orecchio è una forma di neoplasia rara e contraddistinta da una crescita anomala di cellule nelle strutture che costituiscono l’orecchio o intorno a esse. 

Questo tipo di tumore può essere benigno o maligno e può colpire diverse parti dell’orecchio, inclusi il condotto uditivo esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. Nella maggior parte dei casi sono carcinomi basocellulari o adenocarcinomi, la cui sintomatologia tende a comparire in modo tardivo.
 

Cause

Al momento le cause specifiche dei tumori dell’orecchio non sono ancora pienamente note ma sono stati individuati alcuni fattori di rischio specifici. Il più rilevante, in questo senso, è l’esposizione prolungata a radiazioni ionizzanti (raggi X o gamma), come avviene, per esempio, nelle procedure radioterapiche. 

Più raramente, a favorire la comparsa di tumori possono essere alcune malattie (ad esempio, le otiti) a carattere cronico a carico dell’orecchio. 

Nella maggior parte dei casi, i tumori interessano l’orecchio esterno e possono colpire la pelle (carcinomi basocellulari e squamosi, che costituiscono più della metà dei casi), localizzandosi maggiormente sul padiglione auricolare. Le forme tumorali che interessano l’orecchio medio e interno sono in genere più rare. 
 

Sintomi

In generale, i tumori all’orecchio possono rimanere asintomatici per lunghi periodi e manifestare dei sintomi conclamati solo quando assumono dimensioni particolarmente rilevanti. In questi casi, la sintomatologia più frequente include:
 

• dolore, che generalmente si manifesta in modo prolungato anche per diversi mesi, spesso associato a sensazioni di prurito o formicolio;
• secrezione auricolare, che in genere si presenta contenente pus o, più spesso, sangue; questo, in alcuni casi, può essere confuso erroneamente con la presenza di una perforazione del timpano o di un’otite;
• ipoacusia, in quanto la massa può interferire o con la propagazione degli impulsi sonori attraverso l’orecchio o con l’elaborazione da parte del nervo acustico; questo può dare luogo a perdite dell’udito che sono generalmente unilaterali;
• ingrossamento dei linfonodi cervicali, generalmente causato dalla diffusione del tumore all’interno di essi. 

Nei casi in cui la massa si propaga anche alle strutture dell’orecchio interno, possono comparire anche sintomi come vertigini, acufeni o paralisi di alcuni nervi cranici. 
 

Diagnosi

La diagnosi dei tumori dell’orecchio non è sempre immediata, in quanto i suoi sintomi sono spesso equivocabili con quelli di comuni infezioni dell’orecchio, come otiti o labirintiti. Tuttavia, l’iter diagnostico si basa su un’accurata anamnesi dei sintomi del paziente e di eventuali fattori di rischio per i tumori, come precedenti trattamenti radioterapici o storia di otiti medie croniche. 

L’esame obiettivo, in questi casi, si basa invece sull’osservazione dell’orecchio, in quanto alcune forme di tumore può essere osservata già a occhio nudo come una massa rossa presente nel condotto uditivo. 

In genere, comunque, gli esami fondamentali per la conferma diagnostica sono costituiti dalla TAC e dalla risonanza magnetica per ottenere immagini dettagliate dell’orecchio e quindi informazioni sull’estensione della massa tumorale. 

Altri esami utili ai fini diagnostici sono quelli di natura endoscopica, che consentono, tramite un tubo flessibile dotato di telecamera, di osservare meglio l’interno dell’orecchio e individuare eventuali alterazioni di origine tumorale.

Se in queste occasioni viene individuata una massa sospetta, l’esame di riferimento è quindi costituito dalla biopsia tumorale, tramite cui si preleva una parte di tessuto della massa e si esegue un esame istologico per determinare il tipo cellulare e quindi il grado di malignità della lesione.
 

Rischi

I tumori maligni dell’orecchio possono comportare diverse complicanze a carico delle capacità uditive e dell’equilibrio, in quanto possono portare anche alla perdita totale e irreversibile dell’udito e alla comparsa di vertigini persistenti, impattando pesantemente sulla qualità della vita dei pazienti. 

Inoltre, come gran parte dei tumori maligni, anche i tumori dell’orecchio possono diffondersi ai linfonodi, arrivando, senza opportuni trattamenti, a interessare i nervi uditivo e facciale o anche a sviluppare metastasi a distanza, le quali, generalmente, peggiorano la prognosi.  
 

Cure e Trattamenti

In generale, il trattamento più efficace nella risoluzione dei tumori dell’orecchio è rappresentato dall’intervento chirurgico per l’asportazione in blocco della massa tumorale e dei tessuti circostanti.

In base all’estensione del tumore, il trattamento può prevedere la rimozione solo della massa e dei tessuti molli o anche del tessuto osseo circostante, talvolta associato all’asportazione dei linfonodi del collo. In genere, la procedura chirurgica viene seguita da un ciclo di radioterapia per eliminare le cellule tumorali residue e migliorare l’efficacia terapeutica.  

Quando il tumore è particolarmente esteso, può essere necessario asportare in blocco l’osso temporale. Se il tumore ha dato luogo alla formazione di metastasi, invece, si può fare ricorso alla chemioterapia, che mira a distruggere le cellule lesionate, utilizzando farmaci con effetto citotossico. 

I trattamenti per il tumore all’orecchio, come la chirurgia o la radioterapia, possono comportare complicazioni come infezioni, sanguinamenti o danni ai nervi circostanti; anche in questi casi, il rischio maggiore è rappresentato dalla perdita dell’udito. 

In generale, la prognosi dei tumori dell’orecchio è tanto migliore quanto precoce è la diagnosi; i tumori individuati in fase iniziale possono infatti essere trattati in modo efficace e con ottime percentuali di successo, senza produrre conseguenze di lungo termine e con un rischio molto basso di recidive. 
 

Bibliografia

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