Tumore osseo
Dr. Giulio Marolda
Ortopedico Medico Chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia Creato il: 21/01/2025Questi tumori possono verificarsi in qualsiasi punto delle ossa umane e classificarsi in due principali categorie:
- tumori benigni o non cancerosi: si tratta di neoplasie a lenta crescita che, nella maggior parte dei casi, non si diffondono ad altri tessuti o organi del corpo;
- maligni o cancerosi: tumori aggressivi che possono diffondersi (metastatizzare) ad altre parti del corpo.
Cause
La principale causa del tumore osseo è una produzione anomala di tessuto osseo da parte dell’organismo, influenzata da diversi fattori, tra i quali è possibile segnalare:- mutazioni genetiche ereditarie: non è raro che i tumori ossei si sviluppino in soggetti già affetti da anomalie genetiche ereditarie, come la sindrome di Li-Fraumeni e la sindrome di Rothmund-Thomson. Queste patologie possono aumentare il rischio di sviluppare tumore osseo ma non sono causa diretta della neoplasia;
- mutazioni genetiche spontanee: non tutti i pazienti con tumore osseo hanno una storia di mutazioni genetiche ereditarie. In alcuni casi, queste possono manifestarsi spontaneamente, in un momento qualsiasi della vita e aumentare il rischio di sviluppare la neoplasia;
- condizioni mediche preesistenti: alcune condizioni mediche preesistenti, come le malattie ossee metaboliche o le malattie del tessuto connettivo, possono aumentare il rischio di sviluppare tumori ossei;
- fattori ambientali: l’esposizione a sostanze chimiche tossiche, come il benzene e il cloruro di vinile, può aumentare il rischio di sviluppare tumori ossei;
- lesioni o traumi: lesioni gravi o traumi alle ossa possono aumentare il rischio di sviluppare tumori ossei, ma non è chiaro se siano direttamente correlati allo sviluppo della neoplasia o se semplicemente aumentino la sensibilità del tessuto osseo danneggiato.
Sintomi
Tra i sintomi maggiormente riferiti dai pazienti con tumore osseo si segnalano:- dolore osseo persistente: molti pazienti riferiscono di un dolore osseo persistente, che non riescono ad alleviare nemmeno con il riposo e gli analgesici. Questa sensazione può essere inizialmente localizzata nell’area del tumore, per poi diffondersi ad altre parti dell’osso;
- gonfiore o tumefazione: il tumore osseo può causare gonfiore e tumefazione nell’area colpita, a causa del tessuto in espansione. Il gonfiore può diventare sempre più pronunciato, visibile e palpabile dal paziente;
- fragilità ossea: un tumore osseo può indebolire l’osso, rendendolo più suscettibile a rotture e lesioni. Per questa ragione, le fratture spontanee o le fratture che si verificano con un trauma minimo possono essere segni di un tumore osseo sottostante;
- limitazione del movimento: se il tumore osseo si trova in prossimità di una giuntura, può causare limitazione del movimento e rigidità articolare nell’area colpita;
- debolezza generale: i tumori ossei possono causare una sensazione generale di malessere e provocare debolezza e affaticamento;
- febbre: se il tumore ha causato infezione, è possibile che il paziente sperimenti febbre.
Diagnosi
La diagnosi del tumore osseo prevede diversi esami per confermare la presenza del tumore, identificare la sua natura benigna o maligna e valutare la sua estensione. L’iter è articolato generalmente come segue:- esame fisico e anamnesi: in questa prima fase, il medico specialista pone al paziente domande sulla sua storia medica e sui sintomi sperimentati. Procede poi con l’esame fisico, cercando rigonfiamenti e tumefazioni sospette, tracce di rigidità articolare e altri segni clinici associati al tumore osseo;
- analisi del sangue: test del sangue possono valutare i livelli di enzimi e proteine spesso associati ai tumori ossei, come l’alfa-fosfatasi acida e l’LDH;
- imaging radiologico: le radiografie convenzionali sono spesso il primo passo nell’identificare un tumore osseo, poiché possono mostrare cambiamenti nell’aspetto come erosioni, deformità o lesioni focali;
- scansioni di imaging avanzate: scansioni CT e MRI, ovvero la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica, possono fornire immagini più dettagliate delle strutture ossee e dei tessuti circostanti, consentendo una valutazione più precisa della dimensione, dell’estensione e della localizzazione del tumore;
- scintigrafia ossea: questo test utilizza una piccola quantità di materiale radioattivo per rilevare l’attività metabolica delle cellule ossee. Può essere utile per individuare tumori ossei metastatici o successivamente per monitorare la risposta al trattamento;
- biopsia: lo specialista preleva un piccolo campione di tessuto dal sito del tumore e lo analizza al microscopio. Nella maggior parte dei casi, questo esame conferma la diagnosi di tumore osseo e precisa la natura benigna o maligna dello stesso.
Rischi
I rischi associati al tumore osseo dipendono dalla natura del tumore, dalla sua localizzazione e dalla sua estensione. Tra i principali si segnalano:- danno strutturale: i tumori ossei possono indebolire l’osso e aumentare il rischio di fratture o lesioni. Nel lungo periodo, questo può portare a problemi di mobilità, dolore e compromissione della funzione articolare;
- metastasi: alcuni tumori ossei maligni hanno il potenziale di diffondersi ad altre parti del corpo, come i polmoni, il fegato o altri tessuti, generando sintomi aggiuntivi e complicazioni gravi;
- compromissione della funzione degli organi: se i tumori ossei si sviluppano in prossimità di alcune strutture vitali, come il midollo spinale e le grandi arterie, possono compromettere la funzione degli organi e causare sintomi gravi;
- impatto sulla qualità della vita: la presenza di un tumore osseo e il trattamento associato possono influenzare la qualità della vita del paziente, causando dolore cronico, limitazioni funzionali, ansia, depressione e altri problemi psicologici e sociali;
- rischio di recidiva: anche dopo il trattamento, c’è sempre il rischio di recidiva del tumore, specialmente nei tumori ossei maligni.
Cure e Trattamenti
Il trattamento del tumore osseo può essere effettuato con diversi approcci, a seconda del tipo di tumore, della sua localizzazione, della sua estensione e delle preferenze individuali del paziente. Tra questi, è possibile segnalare:- chirurgia: la chirurgia viene utilizzata per rimuovere il tumore osseo e il tessuto circostante. Questo può essere fatto tramite escissione locale, procedura con la quale si rimuove solo il tumore e una piccola quantità di tessuto circostante, o tramite resezione estesa, una pratica che coinvolge la rimozione di una porzione più grande dell’osso;
- radioterapia: la radioterapia utilizza raggi ad alta energia per distruggere le cellule tumorali e ridurre le dimensioni del tumore. Può essere utilizzata prima o dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva o per trattare tumori che non possono essere completamente rimossi con la chirurgia;
- chemioterapia: la chemioterapia coinvolge l’uso di farmaci antitumorali per distruggere le cellule tumorali. Viene spesso utilizzata nei tumori ossei maligni come il sarcoma osteogenico o l’osteosarcoma, sia prima che dopo la chirurgia per ridurre le dimensioni del tumore e prevenirne la diffusione;
- terapie mirate: queste terapie mirano a specifiche anomalie molecolari presenti nelle cellule tumorali, rallentando la crescita del tumore o causando la morte delle cellule tumorali. Possono essere utilizzate da sole o in combinazione con altri trattamenti come la chemioterapia.
In questo modo, lo specialista potrà valutare la possibilità di modificare il piano terapeutico per adattarlo meglio alle esigenze specifiche della persona e assicurarle un trattamento personalizzato ed efficace.
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